Un vaccino può essere ritenuto la causa dell’insorgere di una malattia, e un giudice quindi è legittimato a stabilire il nesso, se si è di fronte a un «complesso di indizi gravi, precisi e concordanti, qualora tale complesso di indizi gli consenta di ritenere, con un grado sufficientemente elevato di probabilità, che una simile conclusione corrisponda alla realtà». Lo sostiene la Corte di giustizia europea nella causa C-621/15. In particolare, rileva la Corte , “la prossimità temporale tra la somministrazione del vaccino e l’insorgenza di una malattia, l’assenza di precedenti medici personali e familiari della persona vaccinata e l’esistenza di un numero significativo di casi repertoriati di comparsa di tale malattia a seguito di simili somministrazioni possono eventualmente costituire indizi sufficienti a formare una simile prova”.
A portare in tribunale la multinazionale farmaceutica Sanofi Pasteur è stata la famiglia del signor W., che dopo essersi sottoposto al vaccino contro l’epatite B tra la fine dell’anno 1998 e l’agosto 1999 ha iniziato ad accusare disturbi che hanno condotto, nel novembre 2000, alla diagnosi di sclerosi multipla.
La Corte di giustizia dell’Unione europea, che ha certificato il possibile nesso di causalità tra vaccini e malattie, conferma in modo definitivo quanto denunciamo oramai da mesi e in ogni sede possibile – commenta in una nota il Codacons – comprese le aule di giustizia dove poche settimane fa l’associazione, dinanzi la Corte d’Appello di Milano, ha ottenuto la condanna definitiva del Ministero della Salute in favore di una famiglia danneggiata dalle vaccinazioni”.
“La decisione della Corte Ue apre ora la strada ad un enorme contenzioso in Italia, considerato che solo al Codacons, negli ultimi mesi, sono giunte oltre 2.500 segnalazioni di possibili effetti negativi dei vaccini pediatrici sulla salute dei bambini”, spiega il presidente Carlo Rienzi.
Intanto l’associazione annuncia una denuncia in Procura contro il Ministero della salute per il numero verde 1500 sui vaccini. Il Codacons ha registrato infatti alcune telefonate dove gli operatori del numero verde negavano in modo categorico l’esistenza di reazioni avverse ai vaccini e possibili malattie o effetti negativi per la salute legati alle vaccinazioni, in totale contrasto con quanto affermato dall’Oms, dai più importanti enti sanitari, dai tribunali italiani, dalla Corte di Giustizia Ue e dagli stessi bugiardini dei farmaci vaccinali.