Gli Ingegneri: “Il Ministro Orlando non fa nulla per noi”

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Aperto ieri il 62° Congresso Nazionale dal titolo significativo “Corriamo il rischio”

Assisi – E’ in corso il 62° Congresso Nazionale degli Ingegneri dal titolo breve e sintetico, ma eloquente e complesso: “Corriamo il rischio”. Ieri, dopo le presentazioni ed i saluti di rito, il presidente nazionale Antonio Zambrano ha svolto la relazione d’apertura:

“Noi ingegneri dobbiamo essere più umili, stare più con i piedi per terra. La politica ci darà risposte solo se saremo più forti, se diventeremo più numerosi, se sapremo metterci assieme, come è stato già fatto con la Rete Professioni Tecniche…Questo è necessario ma ancora non basta. Come Rete abbiamo fatto un grande lavoro sul rischio sismico, ottenuto dei risultati col Jobs Act autonomi. Tuttavia, lavorando ci siamo resi conto che oggi nemmeno l’attività di lobbing svolta all’interno delle istituzioni è più sufficiente. Dobbiamo trovare il coraggio di aumentare la nostra massa critica, ragionando anche assieme alle altre professioni ordinistiche. Abbiamo l’assoluta necessità di essere ascoltati”.

Entrando nel particolare il Presidente Zambrano ha poi lamentato la disattenzione della politica verso la categoria ed in particolare al Ministro della giustizia Andrea Orlando ha rimproverato:

“L’attuale Ministro della Giustizia non ha fatto nulla per la nostra categoria. Eppure sul piatto ci sono questioni di vitale importanza per noi quali, ad esempio: l’assicurazione professionale; le società tra professionisti e il loro complesso inquadramento fiscale; le società di ingegneria e il loro tentativo di operare nel mercato privato senza rispondere agli obblighi cui sono sottoposti i professionisti; il tirocinio e la riforma esame di stato; la riforma dell’organizzazione territoriale e quella del sistema elettorale”…..“Corriamo il rischio può voler dire molte cose. Una tra queste è quella di sforzarci di trovare soluzioni che ci rendano ancora più forti. Per fare questo dobbiamo prenderci il rischio di fare delle scelte”.

Il Presidente dell’Ordine Ingegneri di Perugia Roberto Baliani nel saluto d’apertura aveva detto fra l’altro: “Occorre un cambio di paradigma che rafforzi la fiducia in coloro che, per competenze tecniche e conoscenza dei processi,rivestono un ruolo di guida e di indirizzo nelle scelte politiche. E’ questo il messaggio che vorrei partisse con forza e chiarezza da questo congresso, un messaggio lanciato da una categoria unita. Siamo in Umbria e parlando di rischio, non possiamo prescindere da quello sismico e dai suoi effetti, in cui il contributo degli ingegneri e degli altri tecnici della Rete Professioni Tecniche, è come sempre fondamentale e insostituibile, sia nella gestione dell’emergenza che nell’importante fase della ricostruzione”. Le discussioni proseguono oggi e si concluderanno domani. su temi importanti quali: responsabilità e nuovo protagonismo dei professionisti nella società del rischio e dell’incertezza; idee, progettualità, linguaggi e sovrapposizioni.