Dall’Olmo Campestre di San Lorenzo alla Quercia Ibrida di “Croce di Dio sia Lodato” a Samo, dal castagno di San Giorgio di Pietra Cappa al Tasso di Zervò: sono 25 gli Alberi Monumentali che vegetano nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, a conferma della valenza naturalistica di questo territorio quale “rifugio” per le specie floristiche e faunistiche, oltrechè a testimonianza del grande valore scientifico di cui sono portatori”, commenta Giuseppe Bombino, Presidente dell’Ente Parco. “A volte si tratta di vere e proprie rarità botaniche, altre ancora recano un preciso riferimento ad eventi o memorie rilevanti dal punto di vista storico, culturale, documentario o delle tradizioni locali”. Ed effettivamente, secondo il primo elenco nazionale pubblicato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali il 19 dicembre scorso, il posizionamento “dei 25 d’Aspromonte” nella classifica regionale è di tutto rispetto: “Circa il 30% degli alberi monumentali presenti in Calabria hanno vita qui – prosegue Bombino – e questo ci conferma ancora una volta un’area di eccellente valenza biogeografica d’Italia”. Anche rispetto alla sua estensione – aggiungiamo noi – che rende l’Aspromonte il parco nazionale calabrese il più ridotto dopo Pollino e Sila. Uno scrigno di biodiversità unico grazie alla sua posizione al centro del Mediterraneo, che batte “i colleghi” anche in termini assoluti: la flora totale conta 1.500 specie, ovvero la metà di tutte quelle presenti in Regione.
“I nostri 25 – conclude Bombino – sono testimoni del lungo lavoro della natura, portatori di un valore estetico, culturale e naturalistico, che accompagnano la storia ed il sentimento delle popolazioni dell’Aspromonte, da sempre oggetto di studio da parte della comunità scientifica locale ed internazionale”.