Al simposio 2018 della Butterfly Conservation Unit che si terrà dal 6 all’8 aprile alla Southampton University, in Gran Bretagna, uno dei più importanti appuntamenti scientifici mondiali sui lepidotteri, verrà presentata anche l’esperienza in corso all’Isola d’Elba con un lavoro intitolato “Building a conservation community: the case of Tuscan Achipelago butterflies” (Costruire una comunità di conservazione: il caso delle farfalle dell’Arcipelago Toscano) al quale hanno partecipato tra gli altri, il Dipartimento di Biologia dell’Università degli Studi di Firenze, il Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università degli Studi di Torino, alcune Università internazionali, la presidentessa del Parco regionale della Maremma Lucia Venturi e gli elbani Umberto Mazzantini (Legambiente Arcipelago Toscano), l’entomologo Leonardo Forbicioni e la direttrice del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Franca Zanichelli.
Il leader di questo team di ricerca, Leonardo Dapporto, spiega che “gli ambienti insulari rivestono un enorme interesse per la conservazione delle farfalle. Infatti le isole apportano un contributo alla biodiversità molto grande rispetto alla loro superficie. Nonostante questo, le popolazioni insulari sono esposte ad alti rischi di estinzione. Le isole dell’Arcipelago Toscano spiccano fra tutte le isole europee per il loro altissimo contributo alla biodiversità. Per questa ragione, negli ultimi quindici anni, istituzioni accademiche e associazioni, insieme a un gran numero di cittadini hanno creato una comunità di conservazione per le farfalle dell’Arcipelago Toscano finalizzata a promuovere la ricerca, a divulgarne i risultati e a coinvolgere le comunità locali nella protezione delle farfalle”.
Nel contributo che verrà presentato e discusso al simposio 2018 della Butterfly Conservation Unit, i ricercatori sottolineano che «questa estesa attività ha permesso di creare un importante database composto da dati faunistici, da informazioni ecologiche e da più di mille sequenze molecolari sulle comunità di farfalle di ogni isola dell’Arcipelago. Durante questa attività molte specie ritenute scomparse su determinate isole sono state riscoperte, tra cui la specie endemica italiana Zerynthia cassandra. Questi dati hanno anche permesso di identificare nel declino della vegetazione naturale e nei cambiamenti climatici i più probabili fattori di estinzione delle farfalle su queste isole. Tutto questo ha permesso di redarre le priorità per la conservazione di questi insetti e di identificare una serie di azioni di conservazione che dovranno essere messe in atto nei prossimi anni per salvaguardare la diversità unica di queste isole”.
“In base a queste linee guida è stato possibile identificare un’area dell’Isola d’Elba di eccezionale valore per la conservazione delle farfalle e di istituirvi il Santuario delle Farfalle “Ornella Casnati”. Qui la conservazione delle farfalle si associa a una incessante azione di divulgazione. Il caso dell’Arcipelago Toscano rappresenta un’esperienza altamente virtuosa nel focalizzare l’interesse di diverse elementi della società verso la protezione di un gruppo animale spesso trascurato e crediamo possa funzionare da esempio per creare simili comunità di conservazione in altre simili realtà”.