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Caccia ai tordi in migrazione: Regione Lazio concede la proroga
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“Ancora una volta la Regione Lazio – sottolineano Lipu e WWF - anziché adottare misure di conservazione per le specie in cattivo stato di conservazione, elargisce l’ennesimo e ingiustificato regalo al mondo venatorio.

La striscia

“Zingaretti ci ripensi!” Tuonano gli animalisti in merito alla caccia a Tordo bottaccio, Tordo sassello e Cesena, che per la Regione Lazio proseguirà fino al 31 gennaio, in virtù del decreto che consentirà di cacciare queste tre specie per 10 giorni in più rispetto a quanto precedentemente previsto. Il calendario venatorio regionale originariamente prevedeva la chiusura della caccia per le tre specie al 20 gennaio, così come indicato dall’ISPRA per evitare che l’esercizio venatorio fosse svolto durante la migrazione prenuziale, cioè durante quella delicata fase della vita degli uccelli in cui gli animali adulti si spostano verso i luoghi di riproduzione.

Ignorando le indicazioni dell’autorità scientifica nazionale, e senza addurre alcuna motivazione scientifica, la Regione Lazio ha invece deciso di prolungare la stagione venatoria. “La decisione risulta ancora più grave – scrive il WWF – se si considera che una di queste tre specie, il Tordo sassello, è stata di recente classificata come SPEC1, cioè minacciata a livello globale. Per tale specie dovrebbe dunque essere previsto addirittura il divieto di caccia e dovrebbero scattare anche altre e rigorose misure di protezione e conservazione. Ebbene, non solo tali divieti e misure non ci saranno, ma la Regione ha deciso di ricorrere alla cosiddetta decade di sovrapposizione. Una possibilità teoricamente concessa dai regolamenti comunitari solo in casi eccezionali e di certo non attivabile in relazione ad una specie in così preoccupante stato di salute. Si aggiunge poi al tordo sassello la cesena (turdus pilaris), che in Italia è inserita nella Lista Rossa delle specie in via di estinzione come “quasi minacciata”.

“Ancora una volta la Regione Lazio – sottolineano Lipu e WWF – anziché adottare misure di conservazione per le specie in cattivo stato di conservazione, che nella regione sono ben 11 oggetto di caccia, e a fronte di un Piano faunistico venatorio ampiamente obsoleto (nel 2018 compie 20 anni!), elargisce l’ennesimo e ingiustificato regalo al mondo venatorio. Chiediamo al Presidente Zingaretti di ripensarci, prima che il provvedimento abbia efficacia, liberandosi finalmente da questa incredibile sudditanza psicologica nei confronti delle doppiette”.

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