In questi ultimi giorni infuocati di campagna elettorale, uno dei temi più dibattuti è stata la presentazione della squadra di Governo targata “5 stelle” presentata da Luigi Di Maio. Dopo mille polemiche, oggi abbiamo una certezza: è stata una mossa molto apprezzata dagli elettori italiani che hanno deciso di premiare il Movimento 5 stelle (M5S), come protagonista assoluto di questa di questa XVIII legislatura. Non sappiamo ancora cosa accadrà, visto che nessuna coalizione possiede da sola i voti per governare, ma sicuramente in queste ore i riflettori si accenderanno sul Movimento, sul loro programma e sulla squadra di ministri che lo stesso Di Maio ha definito “patrimonio di tutti”.
IL MINISTRO ALL’AMBIENTE PROPOSTO DAL M5S: SERGIO COSTA – Dopo aver radunato i suoi 17 ministri nel Salone delle Fontane all’Eur, su un palco senza logo del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio giovedì scorso ha annunciato “La squadra di governo Italia 2018-2023”. In quell’occasione il leader pentastellato ha dichiarato «Questa squadra è formata da persone che sono patrimonio di tutti. Noi non vogliamo distribuire poltrone ma vogliamo darle alle persone giuste per cambiare le cose. Oggi noi fissiamo un nuovo standard, sarà difficile sostituire queste persone con uomini di partito. Queste persone le mettiamo a disposizione». Partendo da queste parole, è ipotizzabile che i nomi contenuti in questa lista circoleranno i prossimi giorni mentre il Presidente Sergio Mattarella tenterà di costruire una maggioranza di Governo. Il Movimento 5 Stelle, che da sempre si dichiara molto sensibile alle tematiche ambientali, ha indicato come candidato ideale per ricoprire il ruolo di Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, alto ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, noto per aver scoperto la cosiddetta Terra dei Fuochi.
CHI È SERGIO COSTA – Nato a Napoli, classe 1959, Sergio Costa è un Generale di Brigata dell’Arma dei Carabinieri, comandante della Regione Campania dei Carabinieri forestali. Ha una laurea in Scienze Agrarie, arricchita con un Master in Diritto dell’Ambiente, è specializzato in investigazioni ambientali ed è “da sempre impegnato nel contrasto alle ecomafie e al clan dei Casalesi” – scrive Di Maio in un post Facebook. Sul sito dell’Arma dei carabinieri sono allegati anche gli emolumenti complessivi percepiti a carico della finanza pubblica. Dalla tabella si evince che il suo reddito imponibile nel 2016, al lordo di Irpef e contributi, è stato di 109.767,62 euro, pari a 56.256,47 euro di reddito netto.
HA SCOPERTO LA TERRA DEI FUOCHI – “Ha scoperto la più grande discarica di rifiuti pericolosi di Europa seppellita nel territorio di Caserta, mettendo a nudo gli opachi rapporti delinquenziali nell’ambito dei rifiuti tossici. Ha anche scoperto la discarica dei rifiuti nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio. Ha operato attivamente nell’ambito di indagini internazionali sempre nell’ambito di traffico illecito di rifiuti nocivi. Ha collaborato con la Direzione Nazionale Antimafia nello svolgimento di analisi investigative ambientali sull’intero territorio nazionale” fa sapere il leader del M5S in una breve bibliografia di presentazione del generale. Molto critico con la riforma Madia che ha sciolto la Guardia Forestale, in un’intervista al Corriere del Mezzogiorno disse: “La nostra specializzazione sull’ambiente ci ha consentito di scoprire la Terra dei Fuochi e ora lo Stato ci vuole smantellare (…) Un nostro informatore ci ha raccontato che, il giorno in cui è stato annunciato lo smantellamento del Corpo forestale, personaggi vicini alle ecomafie operanti tra Napoli e Caserta hanno acquistato dolci e spumante per festeggiare la notizia. Brindare non è un reato, per carità. Ma è un segnale, no?”.
PERCHÉ È IL CANDIDATO GIUSTO PER IL M5S – “Di Terra dei Fuochi ce n’è una in ogni Regione – ha detto Di Maio a Lucia Annunziata ‘In 1/2 ora in più‘ su Rai Tre -. Per questo riteniamo che il ministero dell’Ambiente sia centrale per il governo italiano. Se dovessi essere incaricato ho intenzione di proporre un servitore dello Stato, come Sergio Costa “. Senza dubbio la figura del generale è apprezzata e stimata da tutto il mondo politico per il suo lavoro svolto nel contrasto ai reati ambientali. I 5 Stelle certamente hanno messo a segno un bel colpo strappando la disponibilità da parte di Costa a far parte del loro eventuale governo, sia in termini comunicativi per la propria campagna elettorale, ma anche per quanto riguarda le trattative che si apriranno nei prossimi giorni per creare il nuovo governo.