Via libera venerdì 16 marzo dal Consiglio dei ministri al Testo Unico sulle foreste (Nuovo Codice Forestale) e sulle filiere forestali. Si tratta dell’approvazione di due decreti legislativi che, in attuazione della legge su semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, vogliono introdurre norme volte da un lato a disciplinare gli interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole e dall’altro al riordino della normativa in materia di foreste.
Un testo avversato dalla grandissima parte del mondo accademico, che si è speso in numerosi appelli e lettere aperte al Presidente Mattarella per scongiurarne l’approvazione. Primi tra tutti il prof. Goffredo Filibeck dell’Università degli Studi della Tuscia e 250 scienziati firmatari, seguiti da Franco Pedrotti, professore Emerito Università di Camerino, che rimproverano al Testo di non considerare affatto il bosco come entità dal valore ecosistemico, ma di trattarlo unicamente come unità produttiva.
Spaccate le sigle ambientaliste: il WWF contrario con l’accusa di voler favorire la speculazione, tiepida la posizione di Legambiente che aspetta di leggere i decreti attuativi. Entusiaste le associazioni di categoria come Confagricoltura e Coldiretti, che avanza parere positivo secondo l’aumento calcolato di 35mila posti di lavoro in più.
IL NUOVO CODICE FORESTALE – Obiettivo dichiarato del provvedimento è far fronte in maniera più efficace alle urgenti necessità di gestione attiva del territorio italiano, contrastando l’abbandono colturale e il declino demografico nelle aree montane e rurali del Paese, nonché a garantire lo sviluppo di nuove ‘economie verdi’ e la crescita occupazionale in particolare nelle aree interne. In particolare il Testo punta a rafforzare la funzione di coordinamento istituzionale svolta dallo Stato nei confronti delle Regioni e delle autonomie locali, ma anche a formulare chiari indirizzi nazionali di riferimento su programmazione, pianificazione, tutela e gestione attiva del patrimonio forestale nazionale.