Nell’ambito delle azioni di salvaguardia e tutela della biodiversità, l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte ha promosso una sezione di censimento con metodo del conteggio “in battuta” con macchine fotografiche e binocoli del Capriolo Italico, specie reintrodotta all’interno del Parco con esemplari geneticamente identificati provenienti dalla Toscana. In quel territorio igli esemplari scomparvero due secoli fa a causa della pressione venatoria ma nel 2011, l’Ente Parco iniziò a ripopolare l’area.
L’attività di monitoraggio e conseguente censimento della specie, organizzata dal Responsabile del servizio Biodiversità dell’EPNA, Antonino Siclari e dagli esperti della ATI Studio Agrofauna Coop Castanea, ha visto la partecipazione di oltre 40 volontari, tra cacciatori e appassionati. Le tre “battute” svolte, che hanno interessato i volontari sin dalle prime ore della giornata, hanno consentito il “contatto complessivo” con diversi esemplari marcando un esito favorevole all’iniziativa considerando anche la principale caratteristica del Capriolo, specie particolarmente schiva e difficilmente rintracciabile.
“La sinergia tra l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e la sua comunità è costante e proficua – ha spiegato il Presidente Giuseppe Bombino – Solo attraverso la collaborazione con il mondo associazionistico, con le realtà e le comunità locali, è possibile raggiungere gli obiettivi per i quali ci battiamo con impegno e con passione, legando le nostre ambizioni non solo alla tutela del patrimonio naturalistico ma anche allo sviluppo desiderabile e sostenibile dell’Area Protetta. Vi è, inoltre, una collaborazione che si sta consolidando sempre più tra il parco e il mondo venatorio: i cacciatori che escono in “battuta” con macchine fotografiche e binocoli testimoniano come i valori dell’Area Protetta siano universalizzanti. La presenza certificata del Capriolo – ha concluso Bombino – struttura e rafforza la piramide alimentare al cui apice si colloca il nostro lupo”.
Il momento conviviale che ha chiuso la giornata e che ha radunato tutti i volontari presso il Rifugio Biancospino a Delianuova, ha rinsaldato, infatti, il rapporto di condivisione programmatica che ormai da anni contraddistingue l’operato del Parco e della sua Comunità.