Milano – Inizia venerdì prossimo la sesta edizione di “Rifugi di cultura”, la manifestazione che il Club Alpino italiano organizza da sei anni sui monti delle Alpi e degli Appennini. La manifestazione di quest’anno ha, come filo conduttore, il tema della conflittualità. Quindi non solo storie e ricordi della Grande guerra ma anche di brigantaggio e di violenza diversa.
Da sabato 23 giugno al 23 settembre, diciotto incontri nei territori montuosi di sette regioni italiane.
“Anche quest’anno “Rifugi di cultura” offre l’occasione per coniugare l’avvicinamento alla montagna con una rivisitazione storica di vissuti che hanno visto Alpi e Appennini fare da sfondo a eventi bellici e a profondi mutamenti sociali”, afferma il Presidente Generale del CAI Vincenzo Torti.”Così il rifugio diventa punto di raccordo di esperienze sensoriali e culturali a un tempo,dove riscoprire storie di uomini e donne, talvolta tragiche e tal’altra cariche di speranze, in una dimensione capace di coinvolgere ancor più,proprio per la peculiarità dell’ambientazione. Senza, però,mai snaturare o contraddire la vocazione alla sobria essenzialità dei nostri rifugi”.
Gli fa eco il coordinatore del Gruppo Terre Alte Mauro Varotto: “Abbiamo ideato questa edizione sulle “montagne in conflitto” in occasione del centenario della conclusione della Grande Guerra. Ma non c’è solo la Grande Guerra: tante sono le declinazioni proposte come del resto sono tante e diverse le vicende conflittuali che hanno riguardato i nostri territori montani”.
Le montagne italiane dal Cuneese allo Zoldano, dalla Ciociaria alla Daunia, passando per la Valle Spluga e la Val Codera si popoleranno di briganti e brigantesse, soldati, fortificazioni e linee di confine, vicende di militari e civili impegnati in battaglie su fronti ed epoche diverse.
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Dal 23 giugno al 23 settembre il Club alpino italiano organizza spettacoli, reading, escursioni e concerti in 18 rifugi di 7 regioni per parlare di Grande Guerra fino ad arrivare al brigantaggio e ai forti di età moderna.