Nel mare Adriatico si è ripresentato da qualche settimana il fenomeno delle “mucillagini”, avvistato sin dai primi di luglio nelle acque dell’Emilia Romagna e lungo molte delle coste italiane. Per molti bagnanti è inquinamento, per altri semplice sporcizia: in realtà si tratta molto più naturalmente di catene di polisaccaridi (zuccheri complessi) che si rigonfiano a contatto dell’acqua e che si riuniscono formando aggregati di forma e grandezza diverse. Si tratta di vere e proprie escrezioni da parte di microalghe presenti in ambiente marino, oppure possono formarsi per disgregazione delle stesse alghe. Al momento sono presenti macro aggregati mucillaginosi anche a riva, in alcune località della costa dell’Emilia-Romagna.
“La presenza di mucillagini – rassicura l’Agenzia Regionale di Prevenzione per l’Ambiente e l’Energia dell’Emilia Romagna – non rappresenta un problema per la salute dei bagnanti. La produzione di mucillagine è un fenomeno molto diffuso in ambiente marino, non limitato ai soli mari italiani e al Mediterraneo e non generato dalla presenza o dagli sversamenti di sostanze inquinanti. Infatti la testimonianza più antica risale al 1729, periodo in cui non erano state ancora sintetizzate molecole inquinanti. per quello che riguarda invece i meccanismi che inducono l’escrezione di questo materiale da parte delle microalghe e le sue dinamiche di aggregazione sono tuttora oggetto di ricerca”.
Un fenomeno che – così com’è apparso – scomparirà nello spazio di alcune mareggiate.