Roma, 25 settembre 2018 – Aimee Wagstaff ieri, dinanzi alla Commissione Speciale del Parlamento Europeo, ha denunciato i danni alla salute che può provocare l’uso indiscriminato di erbicidi e pesticidi in agricoltura, nonché la correlazione glifosato-linfoma. Ha anche riferito sulla documentazione delle 37 cause che sta curando nei tribunali Usa contro la Montesanto, la multinazionale che sforna questi prodotti di agrichimica. Recentemente dal Palazzo delle Nazioni Unite sono partite consistenti bordate contro la dieta mediterranea; in particolare contro il cibo italiano ingolfato nella pasta con pomodoro, parmigiano ed olio extravergine d’oliva. E se è vero che, nonostante tutte le disposizioni di legge, in Italia si produce ancora pasta alimentare contaminata da farina di grano duro estero, con annessi residuati in eccesso di glifosato, la domanda sorge spontanea: dove sta andando il nostro agroalimentare?
Sì è posto la domanda anche un folto gruppo di senatori italiani che il 20 settembre – durante la 38° seduta pubblica – ha presentato questa interrogazione, con richiesta di risposta scritta, primo firmatario Saverio De Bonis, al Ministro della Salute:
“Premesso che: in data 14 settembre 2018, il primo firmatario del presente atto ha appreso dal dirigente dell’Usmaf (Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera) di Bari, dottor Mascolo, che il grano importato dal Canada è presumibilmente contaminato da glifosato, sostanza nociva, come dimostrato da recenti studi. Più in generale, il dirigente ha affermato che secondo il monitoraggio predisposto da un anno dal Ministero della salute emerge la presenza di glifosato nel grano a importazione extracomunitaria e, tuttavia, attualmente ormeggiano due navi nel porto di Bari contenenti grano destinato all’industria alimentare (“Akaki” dal Canada e “Pomorze” dalla Francia) e considerato che: l’articolo 444 del codice penale punisce la commercializzazione di sostanze alimentari nocive alfine di tutelare la salute pubblica e, quindi, l’integrità fisica delle persone; per quanto riguarda il mercato comunitario e italiano le disposizioni nazionali e comunitarie vigenti prevedono che, dall’agosto 2016, i limiti di glifosato siano disapplicati, introducendo un divieto al suo uso; il decreto del Ministero della salute del 9 agosto 2016 ha disposto, a decorrere dal 22 agosto 2016, la revoca delle autorizzazioni all’immissione in commercio e modifica delle condizioni d’impiego di alcuni prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva glifosato, sospettato di essere cancerogeno, mentre in precedenza era possibile utilizzare il glifosato nelle coltivazioni in pre-raccolta al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura,si chiede di sapere se e quali provvedimenti il Ministro in indirizzo intenda adottare al fine di tutelare la salute dei consumatori.”
“Naturalmente il Ministro della Salute non ha ancora risposto e si prevede che non lo farà prima di un paio di settimane. Ma noi solleciteremo, e non solo la risposta ma provvedimenti urgenti per la salute dei cittadini e per tutta la filiera dell’agroalimentare italiano” fanno sapere in coro i Senatori cofirmatari.