“Abbiamo appreso da fonti certe e diffondiamo in esclusiva la notizia del rinvenimento, proprio oggi, nei pressi di Roveré Veronese, in Lessinia, del cadavere di un lupo, con evidenti ferite da arma da fuoco. L’ennesimo atto di bracconaggio, un gesto criminale, di estrema crudeltà e gravità che non deve restare impunito”
Il cadavere del lupo, secondo la nota che riporta la Lav, sarebbe stato rinvenuto da un agricoltore nella mattinata di oggi, 25 settembre, in un’area rurale fuori dal centro abitato di Roveré Veronese, in provincia di Verona. Secondo le prime notizie, i Carabinieri sarebbero subito intervenuti sul luogo ed il cadavere dell’animale trasportato all’Istituto Zooprofilattico di Verona per i rilievi necroscopici. “L’animale, un lupo adulto in apparenza sano, sarebbe stato ucciso da un fucile da caccia caricato a pallettoni”, prosegue la nota degli animalisti. “Un dettaglio da non trascurare – commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali Selvatici che spiega – se davvero, come risulta dalle prime indiscrezioni, il lupo fosse stato ucciso con un comune fucile, questo significherebbe maggiore difficoltà nel rintracciare l’autore di questo gesto ignobile, in quanto, a differenza di una carabina a canna rigata, l’analisi del proiettile esploso da questo tipo di arma non consente di risalire a chi lo ha sparato”.
E alla nota della Lega Anti Vivisezione, segue immediatamente la risposta dell’assesore all’agricoltura e caccia della Regione Veneto, Giuseppe Pan: ““Attenderò il report dei carabinieri forestali e l’esito dei rilievi necroscopici da parte dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie prima di pronunciarmi sulla dinamica dell’episodio che ha portato alla morte del lupo rinvenuto oggi con evidenti ferite da arma da fuoco. Certo è che non posso non mettere in connessione questo grave episodio con l’alto clima di tensione che si è venuto a creare nella aree montane del Veneto, tradizionalmente vocate alla pastorizia e all’allevamento, di fronte al proliferare incontrollato del lupo. Purtroppo lo ‘status’ di protezione totale e di intoccabilità del lupo, sancito dalla legislazione europea e nazionale, mette in crisi l’equilibrio ecologico tra prede e predatori”.
E allora, l’assessore Pan addita il vuoto normativo che – a livello nazionale – ancora grava sulle normative che regolano la convivenza tra l’uomo e il predatore: “Il protrarsi delle non decisioni in sede nazionale ed europea non fa che esasperare gli animi. Da parte nostra, come assessorato regionale abbiamo messo in campo ogni possibile strumento per prevenire incursioni e attacchi, proteggere greggi e allevamenti con recinti elettrificati, con cani da pastore e sistemi di dissuasione e di geolocalizzazione del lupo e con rinforzi ai malgari, nonché stanziando congrui indennizzi per i capi predati”. E insiste: “Il problema della difficile convivenza tra uomo e lupo potrà essere affrontato in modo serio solo articolando in modo diverso le direttive europee e riaprendo un confronto onesto tra Stato e Regioni sul piano nazionale di gestione del grande carnivoro: direttive e piano dovranno prendere in considerazione l’effettiva presenza territoriale del lupo in Italia e contemplare misure mirate di riequilibrio tra attività antropiche e fauna predatoria protetta. Ora più che mai l’approvazione del Piano Lupo, senza la parte che riguarda gli abbattimenti, è urgente e necessaria e ci auguriamo che il nuovo Ministro dell’Ambiente possa operare positivamente in tal senso, per la protezione integrale del lupo, in collaborazione con le Regioni”.
Una posizione prevista dagli ambientalisti, che commentano: “Quello di oggi è l’ultimo di una lunga serie di atti di bracconaggio, certamente un gesto individuale ignobile, ma anche il prodotto di comportamenti politici errati, come i vari tentativi di derogare al divieto assoluto di uccisione dei lupi, uno tra tutti il progetto di legge depositato presso la regione veneto dalle forze di maggioranza, o come il lungo iter di approvazione, non ancora concluso, di un Piano lupi che potrebbe reintrodurre la possibilità di uccidere questi animali” commenta massimo Vitturi.