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Laguna di Venezia, lspra: “Salinità eccessiva, al via progetto di recupero”
L

La striscia

Stato ecologico degradato e salinità prossima al 30‰. È questa la situazione della laguna nord di Venezia nell’area prossima al fiume Sile, dovuta essenzialmente alla deviazione di questo e di altri fiumi minori, rilevata dai ricercatori dell’ISPRA e che ha dato avvio a “LIFE Lagoon ReFresh”, il progetto europeo, coordinato dall’Istituto, che mira ad invertire la condizione di marinizzazione di quell’area della laguna favorendo così la ri-colonizzazione di circa 20 ettari di canneto e il ripopolamento dell’area da parte di numerose specie ittiche di uccelli.

Dopo il primo anno di attività, che ha visto il completamento della progettazione delle opere idrauliche e morfologiche, la realizzazione dei rilievi topobatimetrici e geotecnici e la conclusione dei monitoraggi delle matrici acqua, sedimento e biota (flora e fauna acquatica),  si passa alla fase operativa, non appena si concluderà la fase autorizzativa. Nella primavera del 2019 si prevede di partire con la realizzazione dell’opera idraulica per l’immissione di acqua dolce dal fiume Sile (in area “Trezze” in laguna nord) e la messa a dimora di strutture biodegradabili in grado di contenere la dispersione di acqua dolce e creare una variabilità morfologica adeguata per lo sviluppo del canneto; si accelererà la colonizzazione anche attraverso la piantumazione di piccole zolle di canneto e si passerà poi al trapianto di piante acquatiche sommerse lagunari. Infine, si cercheranno le forme più adatte per tutelare le specie avifaunistiche e ittiche target del progetto in un’area di circa 70 ettari prossima agli interventi attraverso un confronto con gli stakeholders.

In questo modo, oltre a migliorare il grado di conservazione dell’habitat e contribuire anche al raggiungimento del buono stato ecologico dei corpi idrici, il LIFE Lagoon ReFresh mira a rigenerare lo stato di conservazione di alcune specie ornitiche (Marangone minore, Tarabuso, Airone rosso, Tarabusino, Falco di palude, Albanella reale, Martin pescatore) che utilizzano l’ambiente a canneto durante il periodo di svernamento o quello riproduttivo per il foraggiamento, il riposo notturno o la nidificazione. Oltre alle specie già citate, si prevede inoltre l’incremento di altre specie ornitiche di particolare interesse conservazionistico (la Salciaiola, il Cannareccione, il Basettino, il Migliarino di palude) ed altre ittiche di interesse commerciale  (Spigola,  Anguilla, Cefali,   Latterino  e la Passera). Coinvolti anche i cittadini: per le azioni di trapianto di canneto e fanerogame marine il progetto prevede il coinvolgimento di pescatori, cacciatori e frequentatori dell’area di intervento.

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