Quanto è inquinata l’aria delle nostre città? Come le aree urbane possono contribuire a combattere i cambiamenti climatici? L’Italia è pronta alla sfida per ridisegnare le nostre città a favore di una nuova mobilità elettrica, leggera, condivisa? Sono questi i temi al centro della nuova edizione del Treno Verde, la campagna di Legambiente e del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, con il patrocinio delMinistero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, che da oggi torna sui binari d’Italia con una missione ben precisa: disegnare un futuro con mobilità a zero emissioni. Un viaggio in 12 tappe, da Palermo a Milano, per scommettere su un modello vincente: incentivare la mobilità sostenibile e ridurre l’inquinamento (secondo il principio europeo “chi inquina paga”), puntare sull’intermodalità e sull’elettrico, a partire dai trasporti pubblici, la sharing mobility.
Nella prima carrozza saranno approfonditi i rischi dell’inquinamento atmosferico e acustico, ma anche come i trasporti incidono sulle nostre vite e sul clima. Nella seconda carrozza, invece, saranno esplorate soluzioni innovative a zero emissioni ed intermodalità con le buone pratiche delle città italiane ed estere. Sempre in questa carrozza sarà presente Play Mobility, il progetto educativo del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane a disposizione di tutte le classi che visiteranno il Treno Verde. Nella terza carrozza, invece, interamente allestita da Ecopneus, sarà presentata l’importanza del riciclo e riutilizzo dei pneumatici per l’arredo urbano, i fondi stradali e tante altre soluzioni che ci permettono di riciclare questi materiali, dandogli una seconda vita. Infine nella quarta carrozza – dove come ogni anno saranno ospitate conferenze, dibattiti e laboratori – sarà possibile riflettere su come promuovere questo cambiamento in prima persona, attraverso la sharing mobilitye le buone pratiche di condivisione della mobilità.
«Abbiamo un’occasione unica – dichiara Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – per costruire concretamente l’uscita dalla mobilità inquinante, contrastare i cambiamenti climatici, ridurre l’inquinamento locale e rendere più vivibili le nostre città. Ma servono scelte coraggiose e di sistema che fino ad oggi sono mancate. Le politiche locali sicuramente possono dare un importante contributo nel cambiare le abitudini dei cittadini, come dimostra il caso del Comune di Milano con l’Area B e C con cui si investe nel trasporto pubblico anche grazie alla penalizzazione economica di chi usa l’auto privata. Ma senza ambiziose politiche nazionali non vinceremo questa sfida. Su questo – prosegue Ciafani – il governo in carica non sta segnando la necessaria discontinuità col passato come dimostra anche l’ultima legge di bilancio. Non c’è stato il dirottamento delle risorse economiche destinate tradizionalmente a strade e autostrade verso gli investimenti per le aree urbane per rilanciare la ‘cura del ferro’ del trasporto pubblico e potenziare il trasporto ferroviario per i pendolari. Abbiamo assistito – conclude Cianfani – al balletto dell’ecotassa sulle auto inquinanti, alla fine depotenziata, e constatato l’assenza di incentivi per chi vuole rottamare l’auto inquinante senza acquistarne una nuova per ridurre il parco circolante privato da record, praticare la sharing mobility, o comprare le e-bike e gli altri veicoli elettrici come tricicli e quadricicli al momento esclusi”.