Dieci parchi nazionali sono attualmente senza presidente e due risultano commissariati: questo il motivo che ha spinto 11 associazioni (Club Alpino Italiano (Cai), Enpa, Federparchi, Italia Nostra, Legambiente, Lipu, Marevivo, Mountain Wildernes Italia, Pronatura, Touring Club, Wwf) a rivolgersi al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa chiedendogli di intervenire con urgenza per risolvere le nomine in sospeso.
“Il 18 marzo – scrive Federparchi – scade il mandato del Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Un passaggio istituzionale al quale le nostre Associazioni guardano con giustificata inquietudine. Come tutti sanno (o non dovrebbero dimenticare), il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise nell’arco della sua storia quasi centenaria ha sempre rappresentato l’esempio concreto e simbolico di una lungimirante gestione del patrimonio paesaggistico, naturale, culturale del nostro paese fino ad acquistare il valore di modello di riferimento per tutti i successivi parchi nazionali presenti sul territorio italiano. Se le nostre Associazioni – aggiunge la federazione – ravvisano in questo imminente passaggio del testimone un potenziale pericolo è perché l’esperienza maturata in questi ultimi anni non lascia ampio spazio all’ottimismo. La scelta di un nuovo presidente potrebbe portare a una defatigante catena di compromessi, rinvii, patteggiamenti, stalli. Un’ennesima e particolarmente infausta criticità – conclude Federparchi – che si aggiungerebbe alle altre numerose criticità dalle quali deriva la paralisi gestionale della maggior parte dei parchi nazionali italiani”.
Sono commissariati i parchi dell’Appennino Lucano e della Sila mentre sono privi di presidente i parchi nazionali delle Dolomiti Bellunesi, delle Cinque Terre, delle Foreste Casentinesi, dei Monti Sibillini, della Maiella, del Gargano, dell’Alta Murgia, del Circeo, dell’Aspromonte e dell’Asinara