Ciascun Paese, regione, città, impresa, può tagliare le emissioni di gas a effetto serra con misure che siano in linea con le priorità socio-economiche di ciascuna realtà e sostenere l’agenda dello sviluppo sostenibile. L’ultimo numero di Nature Climate Change contiene un manuale che definisce i passi da compiere su questa strada. Gli autori, appartenenti al network del Deep Decarbonization Pathways (DDP), mostrano come costruire in concreto, nei diversi contesti nazionali, le strategie per raggiungere emissioni zero, senza compromettere lo sviluppo sostenibile delle diverse realtà. Tra gli autori coinvolti in questo studio internazionale, Ramiro Parrado, ricercatore della Fondazione CMCC presso CMCC@Ca’Foscari, il nuovo centro di ricerca per lo studio dei cambiamenti climatici dell’Università Ca’ Foscari Venezia, e RFF – CMCC – European Institute on Economics and the Environment.
“Lo studio – spiega il ricercatore Ramiro Parrado – è il risultato del contributo di diversi gruppi di ricerca che hanno partecipato al progetto Deep Decarbonization Pathways (DDPP) e riassume il lavoro realizzato poco prima della COP21 per sviluppare degli scenari di decarbonizzazione per 16 Paesi.” Henri Waisman, responsabile dell’iniziativa del DDP per IDDRI e primo autore dello studio, ha affermato: “L’articolo descrive il nostro quadro metodologico per la realizzazione degli scenari, un approccio che potrebbe essere ampiamente adottato dai Paesi per sviluppare le proprie strategie per rispettare gli obiettivi globali per il clima e decarbonizzare le rispettive economie entro il 2050”.
“Fra le sfide metodologiche chiave individuate – ha aggiunto Parrado – vi sono: i) tener conto delle vulnerabilità e incertezze specifiche di ciascun Paese; ii) fornire valutazioni quantitative sulla base di approcci di modellistica flessibili e inclusivi; iii) ottenere valutazioni confrontabili dei diversi Paesi; iv) usare un approccio metodologico per realizzare scenari in grado d’individuare le diverse opzioni per la decarbonizzazione dell’economia. Tutti questi elementi sono quindi stati integrati nelle nostre linee guida per la realizzazione degli scenari, con l’obiettivo di favorire la comunicazione e il trasferimento di conoscenze tra gli stakeholder, la valutazione del rispetto degli obiettivi di sviluppo nazionali e di riduzione delle emissioni globali, fornendo un supporto concreto per la realizzazione di politiche nel contesto dell’Accordo di Parigi.” Il lavoro avrà importanti implicazioni per la revisione, che avverrà nel 2020, dei Nationally Determined Contributions (NDCs), gli impegni di riduzione delle emissioni dei singoli Paesi, e per l’inventario formale previsto nel 2023 sotto la guida della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC).