Avvistati i primi nidi di fratino sulle spiagge del Parco Regionale di San Rossore, in Toscana, nella riserva naturale della Lecciona. Si tratta di un piccolo uccello limicolo, che vive principalmente in ambienti umidi caratterizzati dall’acqua bassa e si nutre di insetti e altri animali che trova nel limo. Purtroppo però l’enorme pressione turistica sui litorali sabbiosi e la scarsità di altri habitat idonei, stanno causando una rapida riduzione di questa specie.
Il personale del Centro Ornitologico Toscano e i volontari Lipu stanno monitorando la situazione in Toscana, hanno delimitato le zone e lanciano l’appello: “Si invitano le persone che frequentano la costa a non camminare sulle dune, ad utilizzare solo i sentieri già battuti, a sostare entro i 30 metri dalla battigia, a tenere i cani al guinzaglio e a non spostare i legnetti vicino a cui potrebbero nascondersi i piccoli uccellini. Proteggendo le dune e le specie a rischio, contribuiamo a preservare l’ecosistema per i nostri figli”.
Già, perché la popolazione di fratino è in netto declino numerico ovunque; la IUCN lo classifica “a rischio di estinzione” e la sua distribuzione è ormai limitata a pochi tratti di litorale in cui le attività turistiche hanno un impatto minore. La presenza di siti Natura 2000 non ha comportato una minor riduzione rispetto al resto del territorio e lo stesso dicasi per il litorali che hanno ricevuto il riconoscimento della Bandiera Blu, dove peraltro il fratino è presente in misura nettamente ridotta rispetto al resto del litorale. A questo si aggiunga che la nidificazione del fratino passa del tutto inosservata: le persone sostano o passano accanto ad una femmina di fratino in cova sul nido senza accorgersene ma costringendola ad abbandonare spesso le uova (nidificazione in seguito fallita).
Una rappresentazione plastica dell’impatto che l’espansione delle attività umane possono avere sulla biodiversità.