Nonostante l’intensa attività di prevenzione, il fenomeno del bracconaggio nelle province di Napoli, Salerno e Caserta e in particolare nelle zone costiere e nelle isole, nei mesi primaverili di migrazione – periodo comunque di chiusura generale dell’attività venatoria – non si sta verificando alcuna diminuzione di catture e abbattimenti illegali. Molti esemplari di fauna selvatica vengono destinati ad una successiva rivendita, attivando canali economici “in nero” di enormi proporzioni.
Sono stati sequestrati 23 richiami acustici a funzionamento elettromagnetico e 26 esemplari di avifauna abbattuti appartenenti a specie particolarmente protette, rimosse 28 trappole per la cattura di piccoli uccelli, una denuncia per smaltimento illecito di rifiuti tramite combustione e 4 verbali elevati per illeciti amministrativi. Questo in cifre il bilancio del Campo antibracconaggio WWF che si concluderà nei prossimi giorni in Campania, nelle aree “calde” delle province di Salerno, Napoli e Caserta; queste ultime due individuate dal Governo come uno dei “black spot” più gravi per il persistente fenomeno del bracconaggio.
“In queste settimane di vasta operazione straordinaria di sorveglianza abbiamo purtroppo dovuto riscontrare una recrudescenza nell’uso dei richiami acustici, vietati dalla legge. Il bracconaggio è tutt’altro che debellato, sia con le reti che con le trappole” ha detto Giampaolo Oddi, Coordinatore Guardie volontarie WWF.
In sinergia con le forze di Polizia i volontari hanno operato anche al fine di individuare e reprimere illeciti nel campo dell’abbandono e incendio dei rifiuti, presenza di discariche, abusi edilizi. Da quest’anno è stato costituito un Coordinamento che fa capo ai Carabinieri Forestali con i quali la vigilanza WWF è sempre in contatto.
Il Campo antibracconaggio ha coinvolto oltre 30 guardie volontarie (provenienti da tutta Italia) nella Provincia di Napoli, in particolare nella Penisola Sorrentina, nell’isola d’Ischia e nel restante territorio provinciale, nella provincia di Salerno, in particolare nell’area della Costiera Amalfitana, e, per la prima volta dopo decenni di attività, anche in provincia di Caserta.