Una diffida affinché non si dia nessun ordine di abbattimento dell’orso M49 è stata inviata dalla Direzione generale competente del ministero dell’Ambiente agli uffici della Provincia di Trento.
“La fuga di M49 dall’area attrezzata per ospitarlo – spiega il. Ministro dell’Ambiente Sergio Costa su Facebook – non può giustificare un intervento che ne provochi la morte.
Il presidente Fugatti moduli legittimamente il suo intervento. Nessuna istruttoria fin qui elaborata dagli uffici, in collaborazione con Ispra, ha mai valutato il tema dell’uccisione dell’orso. Le inefficienze mostrate nella cattura, che non mi vedono e mai mi hanno visto concorde, reclamano professionalità e attenzione massima. Cosa che invece fin qui non è stata mostrata. E adesso si parla di abbattimento? Assurdo e paradossale”.
Intanto – prosegue Costa – ho chiesto a Ispra di mandare subito una squadra di esperti che, congiuntamente ai tecnici della provincia autonoma di Trento, faccia chiarezza sulla fuga di M49 e poi si intervenga con la cautela del caso, senza minare la vita dell’animale.
E al Ministro fa eco l’Ente Nazionale Protezione Animali: “M49 ha messo in atto il comportamento più naturale che potesse avere: quello da animale selvatico. La sua fuga piuttosto ha evidenziato la disarmante e grave superficialità della Provincia di Trento. Quale procedura è stata seguita per catturare M49? L’esemplare è stato prima anestetizzato e poi trasferito all’interno del Casteller, oppure se vi è stato portato già sveglio, senza avere il tempo di adattarsi? Quali precauzioni sono state adottate per prevenire la fuga? Queste – aggiunge Enpa – sono tutte domande alle quali Fugatti deve dare una risposta ufficiale perché quel che è accaduto è gravissimo. E non deve essere M49 a pagarne il prezzo: se l’orso sarà abbattuto, denunceremo il suo carnefice per uccisione di animali, secondo quanto previsto dall’articolo 544 bis del codice penale”.