Sono 7 milioni gli italiani che vivono in aree a rischio frane, alluvioni ed esondazioni in una situazione di incertezza determinata dall’andamento meteorologico che condiziona la vita e il lavoro. E’ quanto afferma la Coldiretti in relazione all’ultima ondata di maltempo che ha colpito l’Italia dal Friuli alla Liguria, dal Trentino alla Toscana, dal Lazio alla Campania. A soffrire del brusco cambiamento climatico – sottolinea la Coldiretti – sono state principalmente le coltivazioni di stagione ed i terreni dove sono state appena fatte o si preparano le semine autunnali. I violenti nubifragi – evidenzia la Coldiretti – hanno causato la caduta di centinaia di alberi, serre divelte dal vento, ulivi in piena raccolta flagellati dalla grandine, campi allagati con cipolle, finocchi, scarole e in generale gli ortaggi sott’acqua per le intense precipitazioni che hanno provocato anche frane e smottamenti sono i pesanti danni provocati nelle campagne. Le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua si abbattono – precisa la Coldiretti – su un territorio reso fragile dalla cementificazione e dall’abbandono con più di nove comuni su dieci a rischio per frane o alluvioni (91,3%) secondo Ispra.