Oltre Legambiente, aderisce alla marcia Susa-Venaus dell’8 dicembre anche la capogruppo M5S Piemonte Francesca Frediani.
Prevista per domenica 8 dicembre c’è la mobilitazione No Tav con una marcia Susa-Venaus, per ribadire un no inequivocabile alla linea ad alta velocità Torino Lione. Al Governo è destinato il messaggio di sempre, quello di “una grande opera inutile, costosa e che rischia di produrre danni irreversibili all’ambiente”. E a sventolare la bandiera della propria contrarietà anche Francesca Frediani, capogruppo M5S Piemonte, mentre il suo partito di maggioranza non sembra dare gli stessi segnali di chiarezza. Anzi, da quando il tema ebbe la responsabilità di far cadere l’esecutivo precedente, è apparso davvero come poco conteso nell’ambito della dialettica politica di governo.
“Non ho la minima incertezza rispetto a quale sia il mio posto – spiega Frediani – perché nessuno di noi può considerare “questione chiusa” una storia di resistenza trentennale”. E a darle manforte arriva anche Legambiente, che annuncia la partecipazione alla manifestazione e spiega: “Le opere che davvero servono all’Italia e al Piemonte sono altre, non certamente la Tav la cui utilità, dopo decenni di discussione, resta ancora tutta da dimostrare”, dichiarano Stefano Ciafani e Giorgio Prino, rispettivamente presidente nazionale e regionale di Legambiente. Tutto questo anche perché, ricorda Legambiente, la Tav non sposterà un solo tir dalla strada, visto che resterà più economico e facile far “girare” le merci su gomma. Per l’associazione, invece, il Governo deve avere il coraggio di ridurre la quota di trasporto merci che oggi viaggia su gomma disincentivando questo trasporto attraverso leve fiscali e tariffarie, promuovendo la mobilità urbana sostenibile, rafforzando e rendendo più competitivo il trasporto ferroviario pendolare e urbano per offrire una valida alternativa all’auto.
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