“Il Green Deal europeo deve rimanere centrale per una ricostruzione resiliente nel post COVID 19”
“Il mondo sta affrontando una crisi senza precedenti, l’attenzione attualmente è concentrata sulla lotta alla pandemia, ma dobbiamo ricordarci che la crisi climatica ed ecologica perdura e che lo slancio nel combattere questa battaglia deve rimanere una priorità dell’agenda politica”: è questo l’incipit della lettere che Sergio Costa e altri 10 Ministri dell’Ambiente europei hanno sottoscritto, invitando a tenere il ‘Green Deal’ europeo centrale “per una ricostruzione resiliente nel post Covid-19”.
“Accogliamo con grande favore che i Capi di Stato e di Governo il 26 marzo abbiano invitato la Commissione a iniziare a lavorare su un piano globale di ripresa dell’UE che comprenda la transizione verde e la trasformazione digitale – spiegano – chiediamo alla Commissione di utilizzare il Green Deal europeo quale quadro di riferimento per questo esercizio e quindi di continuare il percorso di attuazione delle iniziative ivi previste. Costituisce una nuova strategia di crescita per l’Ue, che offrirà benefici volti sia a stimolare le economie e creare posti di lavoro sia ad accelerare una transizione verde in modo sostenibile ed economico”.
“Non dobbiamo cedere alla tentazione di mettere in campo soluzioni a breve termine in risposta all’attuale crisi, che rischiano di bloccare l’Ue in un’economia dei combustibili fossili per i prossimi decenni – osservano gli 11 ministri dell’Ambiente Ue – Dobbiamo invece rimanere determinati ad innalzare il target al 2030 dell’Ue entro la fine di quest’anno, rispettando la tempistica stabilita dall’Accordo di Parigi nonostante il rinvio della COP26, e stimolando gli altri attori globali ad innalzare a loro volta le proprie ambizioni. In quest’ottica, siamo lieti che la Commissione sia sulla via giusta per presentare entro settembre 2020 una valutazione di impatto per elevare le ambizioni dell’Ue per il 2030 e tagliare le emissioni di gas a effetto serra tra il 50% e il 55% rispetto ai livelli del 1990”.
“Dobbiamo inviare un forte segnale politico al mondo e ai nostri cittadini – concludono – mostrando che l’Europa sarà leader e darà l’esempio anche in tempi difficili come quello attuale e aprirà la strada verso la neutralità climatica e l’attuazione dell’Accordo di Parigi. Nello stesso spirito, un’azione tempestiva volta a proteggere e conservare la biodiversità deve costituire una parte fondamentale della nostra risposta alla crisi globale sanitaria e ambientale e un aspetto chiave allo scopo di assicurare la sopravvivenza e il benessere delle nostre società”.