Al Presidente della Regione Enrico Rossi ed agli Assessori competenti, una lettera da parte del WWF Toscana nella quale si concentra l’attenzione su un tema di prima attualità: la ripresa dei lavori di selvicoltura. “In conseguenza della possibilità di ripresa delle attività prevista dall’ultimo decreto del Governo per far fronte all’emergenza Covid-19 – spiega il WWF – risultano in corso pressioni affinché siano concesse deroghe ai termini dei periodi di taglio del bosco ceduo stabiliti dalla normativa forestale. Ma il periodo in cui è consentito il taglio e l’esbosco del bosco ceduo è stabilito dalla normativa forestale regionale al fine di concentrare le operazioni di taglio durante il riposo vegetativo autunnale ed invernale, per garantire la capacità di rinnovamento delle ceppaie e per non danneggiarle con le operazioni di esbosco”.
A tal proposito l’associazione ambientalista si dichiara decisamente contraria all’eventuale posticipazione della data di cessazione delle attività di utilizzazione previste dalla normativa in vigore. “Infatti – spiegano – a seguito di questo inverno particolarmente mite e arido, si è avuta una generalizzata anticipazione della ripresa vegetativa primaverile (che ha persino spinto a inizio anno alcune province italiane ad anticipare la scadenza dell’epoca di taglio per soprassuoli sotto i 700 m. slm.). Riteniamo quindi che tagliare le piante legnose in questo periodo, nella loro fase di vita annuale più intensa dal punto di vista biologico, ed entrare con i mezzi in bosco per l’allestimento del legname, esponga il bosco a gravi rischi come il danneggiamento dei germogli appena ricacciati o l’aumento di mortalità legato all’indebolimento delle ceppaie e quindi alla degradazione dell’ecosistema, che in molti casi è già alterato per cause varie, compresa la gestione forestale non adeguata. Inoltre, non è da trascurare l’elevato rischio di incendio dovuto alla presenza di maestranze e mezzi in ambienti provati dalla lunga siccità primaverile, la stessa che ha indotto la Regione ad adottare il divieto di abbruciamento (tutt’ora in vigore) già dal mese di marzo. A fronte di tutte le sopra richiamate evidenze scientifiche il WWF – conclude la nota – ritiene che la richiesta di deroghe alle epoche di taglio ed esbosco dei boschi cedui debba essere decisamente respinta. Soprattutto perché la tutela dei boschi è importantissima per mitigare gli effetti del cambiamento climatico, per la biodiversità e per la mitigazione degli effetti di frane ed allagamenti che spesso colpiscono le comunità a valle”.