Le difficoltà maggiori le ha provocate il clima che, con i suoi cambiamenti ormai troppo frequenti, colpisce ogni anno a macchia di leopardo la produzione italiana: se nel 2018 era stato il Sud a risentire dei suoi effetti, l’annata 2019 ha ridotto letteralmente in ginocchio la produzione del Nord Italia, con cali che vanno dal 50% in Liguria sino al 95% sul Garda. Un andamento, quello della produzione di olio extravergine di oliva, fotografato dalla nuova edizione della Guida agli Extravergini 2020 a cura di Slow Food Italia, che quest’anno si può acquistare online sul sito dell’editore.
Nel volume sono raccontate 580 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici e recensiti 943 oli tra gli oltre mille assaggiati. Cresce il numero delle aziende che certificano in biologico l’intera filiera e salgono a 120 i produttori che hanno aderito al Presidio Slow Food Olio extravergine italiano, il progetto che promuove il valore ambientale, paesaggistico, salutistico ed economico dell’olio, che tutela oliveti antichi, cultivar autoctone e raggruppa produttori che non adoperano fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici.
Un’annata dunque in cui le realtà del Nord sono poco presenti mentre tiene, mediamente, il Centro e cresce, a doppia cifra percentuale, il Sud (anche se il raffronto avviene sui dati disastrosi dell’anno precedente).
La Guida, da sempre, vuole essere anche un invito per andare a visitare queste realtà che fanno parte di un settore strategico per il Made in Italy che concorre a disegnare il volto paesaggistico della nostra nazione.