Con una lettera sottoscritta da circa 100 partner di tutti i continenti e inviata al Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, BirdLife International chiede alle Nazioni Unite di compiere “un passo coraggioso e senza precedenti”: dichiarare l’ambiente naturale come diritto umano fondamentale e inalienabile. La lettera, inviata ieri nella 50esima Giornata della Terra, pubblicata in versione integrale sui siti di BirdLife International e della Lipu, chiede alle Nazioni Unite, come parte della Loro risposta alla pandemia da Coronavirus, di aggiungere un articolo, il 31, alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, che rappresenti il diritto universale a un ambiente naturale sano, tutelato dalle politiche pubbliche e governato sulla base di principi di sostenibilità, conoscenza scientifica e conoscenza tradizionale dei popoli indigeni. L’emendamento per l’ambiente sano e protetto sarebbe il primo da quando la Dichiarazione venne proclamata nel 1948. “Quella del Covid-19 è la più grande crisi globale dalla seconda guerra mondiale”, dichiara Patricia Zurita, Ceo di BirdLife International. “Benché la pandemia in corso, che ha le sue radici nella distruzione degli habitat e nel commercio illegale di animali selvatici, sia devastante, essa fornisce ai leaders mondiali e all’intera umanità la chance di agire in modo coraggioso e l’obbligo morale di trasformare la società per proteggere il nostro benessere e quello delle future generazioni. L’emergenza ci dice chiaramente che la salute del pianeta è la nostra stessa salute. Dunque, come per le crisi climatica e della biodiversità, Covid-19 mette in risalto la necessità e la possibilità per l’umanità di agire insieme, in modo coraggioso”. ”Con la lettera al Presidente Guterres – dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale della Lipu-BirdLife Italia – chiediamo che la discussione sul nuovo Articolo 31 sul diritto a un ambiente naturale sano e protetto venga subito inclusa nell’Agenda del Summit sulla Biodiversità dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che avrà luogo a settembre. E’ un modo per segnare la svolta globale, per dire che l’umanità deve finalmente voltare pagina e che la nuova storia degli esseri umani dovrà essere all’insegna della conoscenza e dell’armonia, tra le persone e con la natura. Non c’è più molto tempo e non ci sono alternative”. “In passato si era già provato ad includere il diritto a un ambiente sano nella Dichiarazione Universale”, ricorda Melanie Heath, Direttore Scientifico e delle Politiche di BirdLife International. Vogliamo credere che la gravità della pandemia costituisca un sufficiente campanello d’allarme affinché questa sia la volta buona”. “L’ Articolo 31 rappresenterebbe un dono al mondo e alle future generazioni – aggiunge Asunción Ruiz, direttore generale della Seo-BirdLife Spagna – e non esiste momento più appropriato della 50esima Giornata della Terra per annunciare questo regalo. Riconoscere l’ambiente naturale in salute come diritto umano sacro e inviolabile rappresenterebbe una conquista che beneficerebbe l’umanità per i secoli a venire, nonché un grande viatico per conseguire i Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite”. La lettera, supportata da una petizione, è sottoscritta da circa 100 organizzazioni nazionali di BirdLife International, in rappresentanza di 10 milioni di sostenitori, dal Sudamerica (tra cui Save Brazil, Aves Argentina, Guyra Paraguay) all’Asia (tra cui Bombay Natural History Society, WBS Japan, Burung Indonesia), dal Nord America (Audubon Society degli Stati Uniti, Nature Canada) all’Africa (tra cui Grepom Marocco, Syrian Society for Conservation of Wildlife, Birdwatch Zambia) all’Australia e all’Europa (oltre 20 partner tra cui gli inglesi della Royal Society for Protection of Birds e la Lipu). Per approfondire e per firmare la petizione pubblica di BirdLife International a sostegno dell’Articolo 31: www.birdlife.org/article31.