Approvata la Strategia per la tutela della biodiversità e per il rafforzamento della filiera agroalimentare virtuosa
“Bene la Commissione europea che, con l’approvazione della nuova Strategia sulla biodiversità 2030 e della Strategia “Farm to work”, continua sul cammino del Green New Deal. Ieri, l’Unione europea ha segnato un passaggio storico nel mondo post-Covid. Quella nuova normalità verde sulla quale noi stiamo già lavorando come Ministero e che vede nelle diverse azioni delle due Strategie della Commissione Von Der Leyen appena approvate una fortissima assonanza”: così il ministro dell’Ambiente Sergio Costa in merito alla pubblicazione della tabella di marcia che impronterà l’azione politica dell’UE nei prossimi 10 anni in materia di biodiversità e di filiera agro-alimentare, nell’ambito dell’European Green Deal.
“Le due strategie si tengono perfettamente insieme perché conservazione della natura e agricoltura sono un binomio indissolubile”, spiega Costa, che si lancia in un ottimismo fatto di assolute certezze, le quali dovranno scontrarsi ancora con la discussione in Parlamento e in consiglio. “L’Europa ha dato prova di aver superato l’età dei vincoli e di aver ritrovato nel proprio capitale naturale una fonte di opportunità che definiscono con chiarezza gli obiettivi verso i quali i cittadini europei potranno muoversi nei prossimi anni, con le modalità e gli strumenti che i singoli Stati sapranno declinare nel rispetto della natura”.
Grande soddisfazione anche da parte degli ambientalisti, con il WWF che esordisce: “Nel bel mezzo dell’emergenza Coronavirus, che ci ha fatto capire ancora di più quanto sia stretto il rapporto fra uomo e natura, le strategie sono state tempestive come mai prima. Queste strategie propongono un nuovo set di obiettivi necessari su diversi, importanti filoni di intervento riduzione dei prodotti chimici in agricoltura”
L’impegno della Commissione è difatti a presentare già nel 2021 obiettivi vincolanti per il ripristino della natura dell’UE e di puntare alla tutela del 30% del territorio e dei mari entro il 2030. Il ripristino degli ecosistemi naturali non solo contribuirà a risolvere la perdita di biodiversità, ma anche ad affrontare la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e permetterà di creare società ed economie resilienti.
“Il WWF, insieme ad altre ONG, hanno sempre sostenuto questo obiettivo, consapevoli – spiegano – che la sfida principale sarà quella di attuare gli impegni e gli obiettivi della Strategia per la biodiversità e questo richiederà investimenti adeguati”.
I 20 miliardi di euro all’anno da spendere per la natura, menzionati nella strategia, devono essere destinati dunque ad azioni finalmente concrete.
“La Commissione Europea ha dimostrato di essere pronta ad imparare dalla crisi sanitaria, proponendo azioni che possono trasformare in un rapporto sano il nostro rapporto malato con la natura- ha detto Ester Asin, Direttore dell’Ufficio Policy del WWF in Europa-. Questo atteggiamento lungimirante deve essere confermato e ulteriormente rafforzato nel Recovery Plan (RP) europeo che verrà presentato dalla Commissione Europea la prossima settimana. Chiediamo che il 50% del RP sia dedicato alla spesa per il clima e l’ambiente al fine di ricostruire economie e società più forti e resilienti”.
La strategia Biodiversità 2030 dovrà essere attuata in sintonia con la strategia per i sistemi agro-alimentari “Farm to Fork”, essendo l’agricoltura la principale causa di perdita di biodiversità in Europa. E i nuovi obiettivi, concreti e misurabili, per le filiere agricolo-alimentari dovranno essere recepiti dagli stati membri all’interno dei propri piani nazionali per la PAC post 2020.
Ma una nota negativa sembra esserci: Sfortunatamente – prosegue il WWF – la Strategia Farm to Fork, così importante per la biodiversità in Europa, non affronta adeguatamente i problemi della produzione e del consumo eccessivo di carne e di latticini, annunciando azioni che non consentono di cambiare in modo significativo il comportamento dei consumatori e la transizione dall’allevamento intensivo di animali, cosa che insieme ad altre ONG e a molti eurodeputati, avevano richiesto”
Il WWF accoglie invece con favore, l’annuncio della definizione nel 2021 di una normativa comunitaria nella quale si vieti che prodotti associati alla deforestazione globale vengano immessi nei mercati dell’UE.
“La prossima sfida per Ursula Von der Leyen sarà quella di creare in un vero e proprio Green Deal europeo, sostenuto dagli Stati membri e pienamente attuato”, ha dichiarato Andreas Baumüller, responsabile delle risorse naturali per l’Ufficio Policy Europeo del WWF.
Ora la parola spetta al Parlamento europeo e al Consiglio. Questi dovranno sostenere tali strategie se vogliono costruire ecosistemi resilienti e, a loro volta, economie e società resilienti.