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Elba, Giglio e Giannutri: raggiunte 5mila firme per l’istituzione dell’area marina protetta dell’Arcipelago Toscano, ora si raddoppia
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La striscia

Un’Area Marina Protetta non è solo tanta bellezza ma anche ripresa economica: raggiunte le 5.000 firme per la petizione, si punta a 10.000

La petizione per istituire l’area marina protetta dell’Arcipelago Toscano su change.org è ormai arrivata a 5.000 firme: i promotori hanno ormai tagliato il traguardo che si erano dati in origine e puntano adeso a raggiungere le 10.000. Scende in campo a dare il proprio sostegno anche Legambiente che sottolinea: “Istituire un’Area Marina Protetta significa creare prosperità per i cittadini di oggi e per le generazioni a venire. Vuol dire difendere la bellezza del nostro Paese”. Nella petizione “Area Marina Protetta Arcipelago Toscano: un mare di opportunità”, lanciata da Guide Subacquee del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, CED – Associazione Centri Elbani Diving, ASD Diversamente Marinai e Legambiente Arcipelago Toscano e indirizzata a Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Presidente della Regione Toscana, Sindaci dell’Arcipelago Toscano, Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, si legge: “La natura fornisce beni di tipo materiale e immateriale. Ma quanto costa il degrado degli ecosistemi? A quanto pare molto. L’Area Marina Protetta è la soluzione per coniugare benessere ambientale ed economico, portando a un ripopolamento ittico e quindi a un incremento del pescato a medio/lungo termine e a un aumento dell’attrattiva turistica. La sensibilità verso la tutela dell’ambiente e la crisi che i comuni costieri toscani dovranno affrontare a seguito del CoVid-19, chiedono alle istituzioni scelte coraggiose che contribuiscano al rilancio dei territori e al benessere di tutti i cittadini residenti, dei turisti, degli abitanti dei comuni limitrofi”. E infatti, studi conclusi da biologi ed economisti italiani dimostrano come l’indotto dei territori costieri dipenda in buona parte dalla condizione dei mari, a partire dalle attività più strettamente correlate con la sua fruizione come centri di immersione, diporto, pesca e operatori balneari, fino a quelle che ne beneficiano di riflesso come alberghi, ristoranti, bar, commercianti o noleggio natanti. Le esperienze di Aree Marine Protette precedentemente istituite dimostrano come, quando gestite bene, queste possano fare aumentare il capitale della pesca da 5 a 10 volte. Gli ambienti marini inoltre, quando opportunamente protetti, provvedono a fornire importanti servizi ecosistemici quali: zone di riproduzione per il pesce di interesse commerciale, aree di stoccaggio delle emissioni di CO2 sotto forma di biomassa, protezione delle coste dall’erosione e generazione di una buona parte dell’ossigeno che ci serve per respirare. Insomma, l’istituzione dell’Area Marina Protetta nell’Arcipelago Toscano proteggerebbe risorse ambientali fondamentali, regolamentandone sapientemente l’uso in modo che diventino un patrimonio per il presente e per le generazioni future, agendo come uno strumento di valorizzazione e promozione del territorio pensato per un turismo di qualità che non lo impoverisca sovrasfruttandolo, bensì lo tuteli valorizzandolo. “Chiediamo quindi – conclude la petizione – al Ministero dell’Ambiente, ai Comuni dell’Arcipelago Toscano, all’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano e alla Regione Toscana, di riavviare immediatamente l’iter istitutivo dell’Area Marina Protetta-Parco a mare che comprenda le coste delle isole di Elba, Giglio e Giannutri, agendo il più velocemente possibile nella duplice ottica di un’urgente tutela di questi territori, contributo indispensabile per mitigare la crisi ambientale dovuta al forte impatto antropico, e di una ripresa economica a seguito della crisi dovuta al CoVid-19. L’istituzione era prevista dalla legge n.979 del 1982, dalla legge n.394 del 1991 e dalle convenzioni e dagli accordi internazionali sulla biodiversità sottoscritti dall’Italia”.

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