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Ecosisma bonus e geotermia nel Decreto Rilancio, geologi soddisfatti: “Ora necessaria normativa nazionale”
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La striscia

“Esprimiamo soddisfazione per le previsioni nel Decreto Rilancio delle nuove misure per l’EcoSismaBonus e, in particolare, per l’inserimento della geotermia tra le energie verdi finanziabili. Quella delle energie rinnovabili è una delle sfide importanti che il Paese sta affrontando e lo sarà ancora di più nel futuro e nella transizione dalle energie fossili a quelle verdi, tra le quali proprio la geotermia giocherà un ruolo chiave”. È il commento del Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Francesco Peduto, dopo la videoconferenza su “Edilizia, efficienza energetica, autoproduzione e autoconsumo collettivo” che si è svolta sulla piattaforma Webex insieme ai senatori Gianni Pietro Girotto, Presidente 10° Commissione permanente Industria, Commercio e Turismo e Mauro Coltorti, Presidente 8° Commissione permanente Lavori Pubblici e Infrastrutture ed altri parlamentari. “La geotermia è il futuro delle energie rinnovabili perché offre enormi potenzialità ancora non sfruttate – spiega Peduto – a differenza dell’eolico e del fotovoltaico, che ormai sono prossimi alla saturazione. Inoltre, nonostante siamo indietro nello sfruttamento dell’energia geotermica rispetto ad altri Paesi europei, già oggi il contributo al miglioramento dell’ambiente è significativo: basti pensare che grazie all’energia geotermica per la bassa entalpia, utilizzata nel nostro Paese, le emissioni di CO2 evitate ammontano a oltre 4 milioni tonnellate l’anno”. Il Decreto Rilancio ha dato il via in Italia al nuovo superbonus per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici (ecobonus) e di miglioramento sismico (sisma bonus). Tra gli interventi che potranno accedere all’ecobonus potenziato al 110%, sostenuti a carico del contribuente dall’1 luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021, c’è la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con quelli a pompa di calore, inclusi gli impianti ibridi e geotermici, anche abbinati sistemi fotovoltaici o di microgenerazione. Con l’inserimento della geotermia a bassa entalpia nel Decreto Rilancio, il Governo mostra il primo vero segnale di attenzione e valorizzazione della fonte geotermica. “Era un segnale che gli operatori della geotermia attendevano da anni per lo sfruttamento di una fonte rinnovabile utilizzabile nella gran parte del nostro Paese con un ottimo rapporto fra costi e ricavi, ma spesso penalizzata da pregiudizi e scarsa conoscenza, oltre che da un quadro normativo disomogeneo fra le varie regioni e, soprattutto, non ancora uniformato a livello nazionale” commenta Tommaso Mascetti, Coordinatore della Commissione Geotermia del CNG. “Da anni il Consiglio Nazionale dei Geologi ha lavorato insieme alla Commissione Geotermia e alla Piattaforma geotermica del CNG, affinché venisse data la giusta importanza a questa fonte di energia pulita che si rinnova nel terreno con zero emissioni di anidride carbonica. L’inclusione degli impianti geotermici all’interno del maxi bonus del 110 % per la casa – continua il geologo – deve costituire il primo significativo tassello di un programma di valorizzazione da aggiungere ad una autentica disciplina legislativa del settore. L’auspicio da parte nostra è che, pur nella difficile contingenza del momento, il Governo possa accelerare l’iter di approvazione del Decreto Legislativo “posa sonde”, giunto nel maggio dello scorso anno ad una formulazione definitiva per uniformare in legge lo sfruttamento di una fonte rinnovabile di primario interesse per il nostro Paese”. “Nel Dl Rilancio l’ecobonus per efficientamento energetico ed il sisma bonus sono stati portati al 110% permettendo interventi a costo zero per i cittadini dichiara Francesco Violo, Segretario CNG che aggiunge: “Si tratta di interventi che potrebbero mettere in efficienza più di un milione di condomìni nei quali vivono oltre 20 milioni di cittadini che potrebbero avere grossi risparmi dimezzando il costo delle bollette elettriche”. Nel Dl n. 34/2020 l’articolo 119 prevede la detrazione fiscale al 110% anche per il miglioramento sismico e la messa in sicurezza degli edifici esistenti. “Tutti gli interventi di adozione di misure antisismiche vedono la partecipazione diretta dei geologi con le proprie competenze tecniche” afferma Violo che conclude: “Lo strumento del sisma bonus consentirà di rilanciare l’economia e di mettere in sicurezza il grande e vulnerabile patrimonio edilizio privato italiano. Queste iniziative devono far parte di un nuovo e più ampio modello di sviluppo, basato su un piano straordinario di interventi utili e sostenibili, senza spreco di suolo, superando le rigidità strutturali di un sistema che ha impedito, fino adesso, un adeguato sviluppo degli investimenti pubblici e privati”.

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