In tempo di Coronavirus non c’è pace fra i molini e neppure per lo spaghetto quotidiano…con farina di solo grano nostrano.
Roma – “E’ corsa alla pasta made in Italy che utilizza solo grano nazionale con il mercato dei cibi patriottici in grande espansione che ha raggiunto il valore record di 7,1 miliardi e interessa ormai il 25% di tutti gli alimenti sugli scaffali dei supermercati con bandiere, simboli, scritte e denominazioni che richiamano il Belpaese. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti su dati Nielsen sugli effetti dell’emergenza Coronavirus”. Così apriva un comunicato stampa della Coldiretti che enfaticamente, forse anche eccedendo, lodava le scelte dei consumatori italiani. “Una tendenza – aggiungeva – confermata dal successo della campagna #mangiaitaliano promossa da Coldiretti e Filiera Italia che ha coinvolto industrie e catene della grande distribuzione. In questo contesto un segnale positivo viene dal moltiplicarsi di marchi e linee che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato, impensabile fino a pochi anni”. E giù una lista di nomi e cognomi, di marchi e loghi non sempre meritevoli.
“L’Italia è il paese con il più elevato consumo di pasta per un quantitativo di 23,5 chilogrammi a testa contro i 17 chili della Tunisia, seconda in questa speciale classifica seguita da Venezuela (12 kg), Grecia (11 kg) ecc. ecc.” E questo lo sapevamo anche l’altro ieri, prima che ce lo ricordasse Coldiretti. Peccato però che in due mesi e mezzo di chiusura Coronavirus siano successe anche tante cose strane, che la Confederazione di Via IV novembre non ci ricorda. Come dice invece Saverio De Bonis senatore della Basilicata ed anche presidente di GranoSalus, l’associazione di produttori di grano duro del Sud Italia: “Con la scusa del Coronavirus in Italia 2 milioni di quintali di grano con le navi senza controlli, che possono contenere glifosato”. E ci sono, in particolare, due notizie che riguardano l’agricoltura. “La prima notizia – racconta Saverio De Bonis – è che, in poco meno di tre mesi, è arrivato un quantitativo spaventoso di grano duro con le navi: circa 2 milioni di quintali. Mai in Italia è arrivato tanto grano duro estero con le navi in meno di tre mesi!” “La seconda notizia – dice sempre il Senatore – è che la Ministra per le Politiche agricole, Teresa Bellanova, con la scusa del Coronavirus, ha bloccato l’attività dell’ICQRS, sigla che sta per Istituto per il Controllo di Qualità e per le Repressioni Frodi”. In pratica, non ci sono stati controlli,nel porto di Bari come neppure in Sicilia secondo quanto accusa De Bonis, che aggiunge: “La Bellanova passerà alla storia come il peggior Ministro dell’Agricoltura italiana. Voluta dalle lobby vicine a Renzi, è brava come Renzi nella comunicazione ma è solo fumo e niente arrosto. La risoluzione dei problemi di settore non le appartiene. Anzi lei con la sua inerzia indebolisce pure le nostre difese immunitarie. Tanto è vero che i pugliesi l’hanno già bocciata nelle urne e se non fosse stato grazie alla doppia candidatura in Emilia-Romagna oggi starebbe probabilmente a lavorare nelle aziende agricole come faceva da bambina”.