“Sono stati firmati accordi di programma con le Regioni per un valore totale di 3,6 miliardi di euro. E altri 3 miliardi sono pronti per essere firmati. In Liguria abbiamo finanziato 17 interventi contro il dissesto idrogeologico e 140 in Piemonte. In due anni abbiamo raddoppiato l’indice di accelerazione della spesa”. Lo ha affermato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa nell’aula della Camera nel corso dell’informativa urgente del governo sulle iniziative per contrastare il dissesto idrogeologico.
“Nel collegato ambientale – ha osservato il ministro – c’è un intero capitolo sul dissesto. C’è la massima disponibilità da parte del ministro dell’Ambiente e del sottosegretario Morassut per migliorarlo con ciascun parlamentare, senza nessuna colorazione e senza bandiere, confrontandoci anche con le Regioni e i Comuni, che ho incontrato soprattutto in periodo pre-Covid”.
“Inoltre – ha proseguito Costa – dal primo gennaio di quest’anno il mio dicastero ha una Direzione generale per il dissesto idrogeologico, a sottolineare quanto ci stia a cuore la problematica. E ancora, abbiamo deliberato che due società in house dello Stato – Sogesid e Invitalia – saranno a disposizione dei Comuni che lo richiederanno per gli interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico. Alle Regioni abbiamo dato maggiori poteri di intervento con la legge Semplificazioni. E abbiamo accolto le richieste delle Autorità di bacino, che ci avevano chiesto di ridurre i tempi di approvazione dei progetti. Insomma, il tema dissesto è trasversale a tutto il Paese e le sue istituzioni e non può e non deve assumere alcuna colorazione o appartenenza politica”.
Al Ministro, fa eco la presidentessa della Commissione Ambiente alla Camera: “La conta di danni, che vede vie e infrastrutture interrotte, attività economiche e agricole devastate, sarà assai rilevante. La protezione civile è ancora al lavoro per verificare a quanto ammontino i danni: si tratta della premessa necessaria per dichiarare lo stato di emergenza e quindi programmare gli indispensabili e urgenti interventi. Per questo occorre che le risorse a disposizione delle Regioni e quelle programmate con i prossimi fondi siano nella disponibilità degli enti locali in tempi brevissimi. Ma assieme alla gestione dell’emergenza e della prima ricostruzione, ora serve realizzare un futuro più sicuro dal rischio idrogeologico”.