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Legge UE sul clima, nuovo obiettivo: “Riduzione emissioni per il 2030 al 60%, neutralità nel 2050”
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La striscia

Il Parlamento ha adottato il suo mandato negoziale sulla legge europea sul clima, approvata nella giornata di ieri con 392 voti favorevoli, 161 contrari e 142 astensioni. La nuova legge mira a trasformare le promesse politiche, secondo cui l’UE raggiungerà la neutralità climatica entro il 2050, in un obbligo vincolante e a fornire ai cittadini e alle imprese europee la certezza giuridica e la prevedibilità di cui hanno bisogno per pianificare la trasformazione. Dunque nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni comunitarie: un meno 60% di CO2, rispetto ai livelli 1990, da raggiungere entro il 2030. I deputati insistono sul fatto che sia l’UE che tutti i singoli Stati membri devono diventare neutri sotto il profilo delle emissioni di carbonio entro il 2050 e che in seguito l’UE dovrà raggiungere l’obiettivo di “emissioni negative”, chiedendo naturalmente finanziamenti sufficienti per raggiungere questi obiettivi. A questo proposito, sarà entro il 31 maggio 2023 che la Commissione dovrà proporre, mediante procedura legislativa ordinaria, una tabella di marcia a livello UE su come raggiungere la neutralità entro l’anno prefissato, per limitare l’aumento della temperatura globale, in conformità con l’accordo di Parigi. La tabella dovrà essere rivista dopo ogni bilancio a livello globale. A corredo di questo, verrà istituito anche un Consiglio europeo per i cambiamenti climatici (ECCC) come organismo scientifico indipendente per valutare i progressi compiuti in tale direzione.

Necessario un obiettivo più ambizioso per il 2030

L’attuale obiettivo di riduzione delle emissioni dell’UE per il 2030 è del 40% rispetto al 1990. Nella sua proposta modificata di legge sul clima dell’UE, la Commissione europea ha proposto di aumentare questo obiettivo ad “almeno il 55%”, rispetto ai livelli registrati nel 1990. Ma il Parlamento ha alzato ulteriormente la posta, chiedendo una riduzione delle emissioni del 60% nel 2030, aggiungendo che gli obiettivi nazionali devono essere aumentati in modo equo ed efficiente in termini di costi. Sussisterà tuttavia un obiettivo intermedio per il 2040, previa valutazione d’impatto, per garantire che l’UE sia sulla buona strada. Infine, viene chiesto che l’UE e gli Stati membri eliminino gradualmente tutte le sovvenzioni dirette e indirette ai combustibili fossili entro il 31 dicembre 2025. Dopo il voto, la relatrice del Parlamento Jytte Guteland (S&D, Svezia): “L’adozione della relazione invia un chiaro messaggio alla Commissione europea e al Consiglio in prospettiva dei prossimi negoziati. Ci aspettiamo che tutti gli Stati membri conseguano la neutralità climatica al più tardi entro il 2050 e abbiamo bisogno di obiettivi intermedi solidi nel 2030 e nel 2040 affinché l’UE possa raggiungere questo traguardo. Sono inoltre soddisfatta dell’inclusione di un bilancio dei gas a effetto serra, che definisce la quantità totale rimanente di emissioni che potrebbe essere emessa fino al 2050 senza mettere a repentaglio gli impegni dell’Unione ai sensi dell’accordo di Parigi”. Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con i Paesi UE, appena il Consiglio avrà concordato una posizione comune.

Cosa era successo

A seguito della decisione del Consiglio europeo (2019) di approvare l’obiettivo della neutralità climatica per il 2050, a marzo 2020 la Commissione europea ha presentato una proposta di normativa dell’UE sul clima che prevede l’obbligo giuridico per l’UE di diventare neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. Il Parlamento europeo ha svolto un ruolo decisivo nell’insistere per una legislazione dell’UE in materia di clima più ambiziosa e, il 28 novembre 2019, ha dichiarato l’emergenza climatica.

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