La sentenza del Tar del Lazio n. 347/2020, che ha dichiarato illegittimo l’annullamento di ufficio con cui il Ministero dell’Ambiente aveva azzerato la gara di appalto, da lui stesso aggiudicata anni prima, sull’area delle discariche abusive a nord dello stabilimento di Bussi. Con questa sentenza il Tar ha di fatto accolto i ricorsi di Regione Abruzzo, ARTA Abruzzo, Comune di Bussi e dell’aggiudicataria DEC-Deme, con una decisione che si conclude con la condanna dello Stato a 15.000 euro di spese di lite.
IL MINISTERO DELL’AMBIENTE COMMENTA IN UNA NOTA – “La sentenza del Tar, diffusa ma non ancora notificata, sarà letta ed esaminata attentamente e lavoreremo per costruire il ricorso in appello al Consiglio di Stato. In ogni caso, però, la vicenda giudiziaria che riguarda gli interessi della società precedentemente vincitrice del progetto di bonifica della discarica di Bussi non impatta minimamente con i lavori in corso da parte di Edison, che non si sono fermati in attesa del giudizio e non si fermeranno ora” .
L’OBIETTIVO DI TUTTI È ARRIVARE IL PRIMA POSSIBILE ALLA BONIFICA – “Più specificatamente – viene sottolineato – il 29 maggio scorso è stato completato il ripristino dei teli di copertura risultati danneggiati; il 7 luglio è stato avviato l’accantieramento per le attività inerenti la copertura superficiale; il 4 settembre riavviato l’emungimento dai 7 piezometri; il primo ottobre si è tenuto il tavolo tecnico con la partecipazione di Edison, del Ministero, di Ispra, Iss e Arta Abruzzo nel quale Edison ha rappresentato il percorso di adempimento suddiviso in tre fasi, con un cronoprogramma di massima della durata di sei mesi per le prime due fasi, per il quale gli enti partecipanti hanno espresso parere favorevole (cfr resoconto del tavolo tecnico notificato con prot. 79727 del 08.10.2020 e pubblicato sul sito web del Ministero dell’Ambiente). Da ultimo, con nota del 14 ottobre Edison ha comunicato che le attività di rimozione dei rifiuti superficiali erano quasi concluse e che il 27 ottobre avrebbe avviato le attività di “fase 0”, ovvero il rilievo topografico della rete piezometri e il successivo monitoraggio, e le indagini preliminari sui rifiuti e materiali di riporto presenti nell’area; con nota del 27 novembre 2020 Edison ha poi comunicato che il 1° dicembre avrebbe iniziato il primo monitoraggio delle acque falda sull’intera rete di piezometri esistente nelle aree esterne site a monte dello stabilimento. L’obiettivo di tutti, a prescindere da vicende giudiziarie che riguardano semmai situazioni del passato da definire, è di arrivare il prima possibile alla bonifica, che i cittadini e le cittadine abruzzesi stanno aspettando da troppi anni” ha concluso il Ministero dell’Ambiente.