Basandosi sulle più recenti evidenze scientifiche, la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), la Rete “La scuola che vogliamo – scuole diffuse in Puglia” e Cattedra UNESCO Educazione alla Salute e Sviluppo Sostenibile hanno stilato 8 proposte operative per consentire la riapertura o il proseguimento delle attività scolastiche in presenza, nell’ottica di risolvere la contingente situazione emergenziale ma anche di (ri)programmare a medio termine la scuola come contenitore di salute per studenti e personale docente.
LA CULTURA È SALUTE – In quanto primaria Istituzione deputata all’educazione e istruzione, come evidenziato dal recente documento congiunto del Ministero della Salute e del MIUR, “Indirizzi di Policy Integrate per la Scuola che Promuove Salute”, la scuola è chiamata a integrare la promozione della salute degli studenti in tutte le sue ordinarie attività di insegnamento e apprendimento, nella piena consapevolezza che “cultura è salute”.
LA SCUOLA: IL CONTESTO IDEALE PER LA PREVENZIONE – “La promozione del benessere degli alunni potrebbe ridurre la prevalenza di comportamenti a rischio e future patologie, migliorando al contempo anche i risultati scolastici. In questa prospettiva, la prevenzione primaria e la promozione della salute dovrebbero iniziare il più presto possibile, trovando nella scuola il contesto ideale”, sottolinea il professor Alessandro Miani, Presidente SIMA.
EDUCAZIONE, SALUTE, SOSTENIBILITÀ ED EQUITÀ – Gli fa eco la professoressa Annamaria Colao, titolare della Cattedra UNESCO della Federico II di Napoli: “La scuola è chiamata a sostenere la diffusione dell’’approccio scolastico globale’ raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sulla base delle principali evidenze scientifiche, che deve perseguire obiettivi educativi, ma al contempo di salute, di sostenibilità ed equità, mediante una pianificazione che interviene contestualmente su tutti gli aspetti della vita della scuola, a partire dal miglioramento dell’ambiente fisico e organizzativo-sociale, nel contesto della collaborazione con la comunità locale e il raccordo con i Servizi Sanitari”.
LA QUALITÀ DELL’ARIA INDOOR È UN TEMA CENTRALE – “La qualità dell’aria indoor è un tema particolarmente importante nell’emergenza COVID-19 in corso. Il microclima e le emissioni all’interno dell’aula sono i fattori chiave che determinano se un ambiente scolastico è sano o malsano. Risulta fondamentale verificare se il numero di studenti ed i ricambi d’aria sono compatibili con le volumetrie delle aule. Il controllo della concentrazione di CO2 può essere infatti un primo indicatore per ridurre il rischio di contagio”, spiega il professor Gianluigi De Gennaro, Chimico dell’Ambiente UNIBA.
I DATI DELL’INDAGINE – “La Commissione Europea ha effettuato nel 2015 un’indagine – ‘SInPHONiE- Schools Indoor Pollution and Health Observatory Network in Europe’- per valutare la qualità dell’aria in 114 scuole primarie (5.575 studenti) di 23 paesi dell’UE, scoprendo che l’85% degli studenti è esposto a concentrazioni di PM2,5 e PM10 più elevate rispetto a quelle considerate sicure dall’OMS. Uno scarso ricambio d’aria in presenza di persone infette da coronavirus nell’aula può aumentare il rischio di contagi”, aggiunge il professor Prisco Piscitelli, epidemiologo e vice-presidente SIMA.
IL FUTURO NON PUÒ PRESCINDERE DAL BENESSERE DEI GIOVANI – “Lo stato di emergenza sanitaria nazionale dovuto al Covid-19 ha reso ancora più evidente la necessità di promuovere la salute in ambito scolastico e noi crediamo che con passione, competenza e fiducia sia possibile anche in questo tempo di pandemia costruire futuro e valorizzare l’intera Comunità che non può prescindere dal benessere delle giovani generazioni, in Puglia come nel resto del Paese” conclude la Dottoressa Terry Marinuzzi, Coordinatrice della Rete “La scuola che vogliamo – scuole diffuse in Puglia”.
LE 8 PROPOSTE OPERATIVE PER LA SCUOLA IN SALUTE – nascono dal lavoro di un gruppo tecnico-scientifico multidisciplinare a cui hanno partecipato medici, giuristi, filosofi, chimici, epidemiologi, ingegneri, pedagogisti, e che ha coinvolto il terzo settore, impegnato sul campo nel variegato mondo della scuola.
Le 8 proposte in sintesi:
1. Promuovere un’ottimale qualità dell’aria in aula è fondamentale per garantire il pieno benessere psico-fisico, dimostrando effetti positivi anche sul rendimento scolastico degli alunni.
2. Adottare protocolli e misure per il monitoraggio della qualità dell’aria in ogni scuola, prevedendo la figura di un responsabile ad hoc come già avviene negli USA.
3. Adottare norme più restrittive per evitare il sovraffollamento delle classi senza consentire deroghe.
4. Ottimizzare gli orari di ingresso/uscita e adeguare il tempo scuola.
5. Affrontare il problema del sovraffollamento dei trasporti pubblici, legato allo spostamento dei pendolari per motivi di lavoro e degli studenti.
6. Prevedere, come in ogni comparto lavorativo, l’esecuzione e la ripetizione ogni 15 giorni dei Test rapidi più affidabili a nostra disposizione.
7. La salubrità delle scuole deve diventare questione prioritaria. Gli edifici scolastici dovrebbero essere circondati da spazi verdi e alberi ove possibile, al fine di creare una “barriera verde” nei confronti delle fonti esterne di inquinanti.
8. Implementare percorsi di formazione per docenti nell’ambito della pedagogia della salute e innovazione didattica.
La versione integrale delle 8 proposte operative per una scuola in salute è visibile al seguente link: