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Nidifica ancora il gipeto in Val di Cogne: vietato il disturbo, arriva il “decalogo del ghiacciatore”
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La striscia

Anche nel 2020 il Gipeto ha scelto di nidificare in Valle di Cogne, nel versante valdostano del Parco Nazionale Gran Paradiso. La coppia di gipeti che negli scorsi anni ha nidificato, portando cinque giovani all’involo, ha scelto di nuovo le pareti rocciose della Valnontey per realizzare il proprio nido. E’ stato quindi necessario procedere all’istituzione di una zona di protezione in quanto il gipeto è una specie particolarmente sensibile alla presenza umana e risente in misura maggiore del disturbo che possiamo arrecare. Nella zona di protezione è proibito l’accesso all’area e il disturbo dei siti di nidificazione, comprese le attività di osservazione ravvicinata per foto e riprese, l’uso dei droni, oltre al divieto di arrampicata su alcune cascate di ghiaccio. E’ importante garantire il massimo della tranquillità, così da lasciare i gipeti liberi di scegliere dove deporre le proprie uova, e ridurre al minimo il disturbo: per questo, il Parco nazionale del Gran Paradiso ha reso disponibile online il “decalogo del ghiacciatore”, che verrà distribuito agli arrampicatori con alcuni suggerimenti legati alla sicurezza nello svolgimento di questa pratica, oltre a buone norme per limitare il più possibile il disturbo alla fauna del Parco.

Il sito di nidificazione in Valnontey si colloca infatti in un complesso rupestre intensamente frequentato, in periodo invernale, dagli appassionati di arrampicata su cascate di ghiaccio. Questo fatto, unito alla sensibilità ai disturbi che l’avvoltoio manifesta nella fase riproduttiva (estesa dal tardo autunno ad agosto), ha richiesto, da parte dell’Ente Parco, di attuare le limitazioni previste dalle misure minime di conservazione regionali per i Siti di Importanza Comunitaria, obbligo necessario in quanto il gipeto è protetto a livello europeo e, con lo status di specie vulnerabile, è inserito nella “Red List” dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). Il controllo del rispetto della zona di interdizione, a cura del Corpo di Sorveglianza del Parco, prevederà nel periodo invernale appostamenti per prevenire e accertare il rispetto della norma e tranquillità della coppia. Mediamente nel periodo si svolgono 120 controlli per un totale di 750 ore con temperature fino a meno 15 gradi, 1300 km percorsi e 30.000 metri di dislivello positivo.

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