Si sono concluse nel cuore della notte le complesse operazioni di rimozione e trasporto dell’esemplare di balenottera individuato lo scorso 17 gennaio nello specchio acqueo del porto di Sorrento. La delicata attività di rimorchio del cetaceo è stata condotta – sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Napoli – dalle motovedette CP267 e CP532 della Guardia Costiera, che hanno movimentato l’esemplare verso il porto di Napoli, ove sono giunti alle prime luci dell’alba, dopo alcune ore di navigazione.
NELLE PROSSIME ORE SI INDAGHERÀ SULLE CAUSE DEL DECESSO – Il trasporto nel porto del capoluogo campano consentirà di dar corso all’esecuzione dell’esame necroscopico necessario ad individuare più puntualmente le cause del decesso di quello che sembrerebbe uno dei più grandi esemplari di balenottera individuati nel Mediterraneo. Il primo rinvenimento del cetaceo è avvenuto quando due giorni addietro, personale del Nucleo Subacquei della Guardia Costiera si è immerso a seguito dell’avvistamento di un esemplare di cetaceo più piccolo in difficoltà, ed ha invece individuato la carcassa dell’esemplare adulto privo di vita, successivamente emerso e da quel momento tenuto costantemente monitorato.
UN’OPERAZIONE PARTICOLARMENTE COMPLESSA ANCHE PER LE CONDIZIONI DEL MARE IN PEGGIORAMENTO – Le operazioni di messa in sicurezza dell’esemplare si sono protratte per diverse ore, consentendo poi il rimorchio reso particolarmente difficile dalle dimensioni della carcassa e protrattosi per tutta la notte a causa delle condizioni del mare in peggioramento. Il recupero dal mare della carcassa – programmato verosimilmente per il pomeriggio di oggi ad opera di un cantiere navale del porto di Napoli – vedrà coinvolti anche i subacquei della Guardia Costiera di Napoli, oltreché il personale del Reparto Operativo del Comando Generale della Guardia Costiera che ha inviato sul posto il proprio Laboratorio ambientale mobile con i suoi biologi che affiancheranno gli scienziati nelle successive operazioni necroscopiche.
ORA SI CERCA L’ESEMPLARE PIÙ PICCOLO – Nel mentre, proseguono anche le attività di monitoraggio della Guardia Costiera per l’eventuale individuazione dell’esemplare più piccolo, avvistato originariamente in porto a Sorrento e che ha poi preso il largo, lasciando perdere le sue tracce.