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Il Lazio sotto asfissia da smog ma il Governatore pensa a blindare Conte
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La striscia

Roma – Sull’intera Regione Lazio sta per scattare l’emergenza smog soprattutto per l’inadeguatezza del Piano Energetico Regionale, almeno secondo il dossier Mal’Aria di Legambiente; da quale si rileva che “si vede Frosinone entrare nella top ten delle città ‘fuori legge’ con 77 giorni di superamento dei limiti consentiti dalle norme Ue anti smog di Pm10 nell’aria, seguita da Roma con 46 giorni. Inoltre nella Capitale, nonostante i mesi di lockdown e la diffusione dello smart working, è stato superato quello che sarà il nuovo valore medio annuale suggerito dall’Oms per il biossido di azoto (NO2).

”Questi gli ultimi dati allarmanti che comunque lasciano il Presidente Nicola Zingaretti impegnato nella difesa di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi ( “l’unica personalità capace..”), mentre in Consiglio Regionale sta per passare l’approvazione di un nuovo Piano Energetico” già vecchio e basato sull’uso di fonti inquinanti”, soprattutto il carbone. E qui entra in ballo tutta l’annosa, importante questione delle Centrali Enel del comprensorio di Civitavecchia. La denuncia è contenuta nel comunicato stampa del 29 gennaio di Devid Porrello Consigliere Regionale M5S, in Commissione Lavori Pubblici e Vice Presidente del Consiglio Rergionale del Lazio; ed è importante anche politicamente perché sottolinea che, in un momento di emergenza sul territorio sta per passare un nuovo intervento legislativo obsoleto, mentre il Governatore è impegnato nell’alta politica di Montecitorio. Scrive infatti senza mezzi termini Devid Porrello: “Uno scenario allarmante quello che emerge sul Lazio nel dossier Mal’Aria di Legambiente, non tanto per i dati relativi al superamento dei limiti anti smog previsti dalla legge, che riguardano in particolare Roma e Frosinone, ma per il fatto che ad oggi la Regione Lazio ha fatto ben poco per contrastare l’inquinamento atmosferico: va a rilento il rispetto del Protocollo sottoscritto con il Ministero dell’Ambiente per l’avvio, tra le altre cose, della revisione del Piano Regionale della Qualità dell’Aria, e lavora a un Piano Energetico Regionale, che nasce già vecchio sia perché si basa su dati del 2014, che di certo non possono fotografare la situazione attuale, sia perché di fatto continua a puntare su fonti fossili e soluzioni energetiche ad alto impatto ambientale per i territori del Lazio. Una situazione rispetto alla quale le Istituzioni, a tutti i livelli, dovrebbero dare risposte coerenti e in fretta. E invece in Consiglio regionale – continua Porrello – siamo in procinto di discutere l’approvazione di un Piano Energetico Regionale ormai obsoleto. Come M5S invece chiediamo che, oltre a partire da dati aggiornati, bisogna puntare sulla decarbonizzazione per la produzione di energia elettrica, rinunciando alle fonti fossili e all’installazione e/o potenziamento di grandi impianti, come ad esempio le centrali a carbone e a gas di Civitavecchia e Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, e, in generale, ad interventi ad alto impatto ambientale, come ad esempio avviene in alcuni casi per la geotermia.”

Ma come non vedere in questa nota stampa qualcosa in più di una semplice rivendicazione? Ad esempio un richiamo-rimprovero al Governatore, anche Segretario di partito (Dem), anche Capo-delegazione nelle consultazioni quirinalizie e nelle trattazioni “esplorative” ma troppo spesso assente sui problemi ambientali e politici del territorio?

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