“La cultura è tra i pilastri dell’agenda di Draghi”. Così il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, commenta la comunicazione all’aula del Senato del Presidente del Consiglio.
Nella prima assoluta del Governo Draghi, il neopresidente del Consiglio incassa la fiducia al Senato con un discorso – osservano numerosi commentatori – puntuale, specifico e chiaro. Grande spazio all’europeismo, alla ripartenza economica che passa attraverso digitalizzazione e modernizzazione, ma anche qualcosa per la scuola e la cultura.
“E’ necessario investire in una transizione culturale – spiega Mario Draghi – a partire dal patrimonio identitario umanistico riconosciuto a livello internazionale. Siamo chiamati a disegnare un percorso educativo che combini la necessaria adesione agli standard qualitativi richiesti, anche nel panorama europeo, con innesti di nuove materie e metodologie e coniugare le competenze scientifiche con quelle delle aree umanistiche del multilinguismo. Il programma nazionale di ripresa e resilienza assegna un miliardo e mezzo agli istituti tecnici, venti volte il finanziamento di un anno normale pre-pandemia. Senza innovare l’attuale organizzazione di queste scuole, rischiamo che quelle risorse vengano sprecate”. E poi, declina il concetto anche sul tema del turismo: “Anche nel nostro Paese – prosegue il premier – alcuni modelli di crescita dovranno cambiare. Ad esempio il modello di turismo, un’attività che prima della pandemia rappresentava il 14% del totale delle nostre attività economiche. Imprese e lavoratori in quel settore vanno aiutati ad uscire dal disastro creato dalla pandemia. Ma senza scordare che il nostro turismo avrà un futuro se non dimentichiamo che esso vive della nostra capacità di preservare, cioè almeno non sciupare, città d’arte, luoghi e tradizioni che successive generazioni attraverso molti secoli hanno saputo preservare e ci hanno tramandato”.
“Il richiamo del Presidente Draghi al ruolo dell’Italia come grande potenza culturale – interviene il Ministro Franceschini – indica con chiarezza quale sarà l’orientamento dell’azione governativa in questa difficile situazione, così come le indicazioni al dovere di promuovere la cultura insieme alla formazione e all’educazione; alla necessità di una maggiore consapevolezza del nostro primato culturale; alla opportunità di investire sulla transizione culturale partendo dal patrimonio identitario umanistico, sull’accesso paritario alla formazione ambientale, sulla manutenzione del territorio e sulla capacità di preservare e tutelare le città d’arte, i luoghi e le tradizioni come chiave di una crescita economica sostenibile”.