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“Salviamo gli impollinatori!”, riconfermato il progetto del Parco delle Dolomiti Bellunesi

La striscia

Moltissime piante per riprodursi hanno bisogno degli insetti impollinatori.  Oltre all’ape mellifera esistono migliaia di specie di impollinatori: api selvatiche, Ditteri Sirfidi (piccole mosche colorate simili alle vespe), farfalle e Coleotteri. In Europa ci sono 2.000 specie di insetti impollinatori, che garantiscono la riproduzione del 78% delle specie di fiori selvatici e dell’84% delle specie coltivate. Senza impollinatori non avremmo, ad esempio, mele, agrumi, fragole, fagioli, cetrioli, pomodori e peperoni. La produzione agricola europea garantita dagli impollinatori vale 15 miliardi di euro l’anno.

Oggi gli impollinatori stanno scomparendo, a causa della perdita di ambienti naturali, dell’inquinamento, dell’uso spesso eccessivo di sostanze chimiche in agricoltura. In Europa una specie su dieci di ape o di farfalla è in pericolo di estinzione.  Le Alpi sono una delle aree più ricche di impollinatori: ospitano 600 specie di api selvatiche, ma la metà di queste oggi rischia l’estinzione. Per approfondire le conoscenze sugli impollinatori e raccogliere informazioni che possono essere utili per contrastarne il declino il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi ha avviato lo scorso anno, con il finanziamento del Ministero dell’Ambiente, un progetto di ricerca su questi insetti, coinvolgendo l’Università di Bologna e la Fondazione Mach di San Michele all’Adige.

Nelle prossime settimane saranno disponibili i risultati del primo anno di indagini. Data la rilevanza dei risultati raccolti lo scorso anno il Ministero dell’Ambiente ha rifinanziato il progetto, che potrà quindi proseguire anche nel 2021, con il coinvolgimento dell’Università di Bologna e del Dipartimento di Biologia dell’Università di Padova.

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