Il progetto Crabs di Outdoor Portofino fa grandi passi avanti: in vista delle prime azioni di Cleanup e monitoraggio nell’Area Marina Protetta di Portofino che avranno inizio a marzo, il Team Crabs inizia oggi i primi test sull’utilizzo delle mini-mante, strumenti di raccolta e ricerca della microplastica in mare. Gli esperti del mondo outdoor diventano citizen scientists mettendosi a disposizione della comunità scientifica.
Per la prima volta in Italia, le mante del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) vengono rimpicciolite e adattate per essere trainate dai kayak. Le mante sono strumenti di monitoraggio solitamente utilizzate al traino da navi di ricerca per monitorare plancton e microplastiche nelle acque superficiali. Ma Outdoor Portofino, con il supporto del CNR, ha rielaborato la manta riducendone le dimensioni in modo che la mini-manta possa essere trainata facilmente dai kayak e utilizzata dal team Crabs per monitorare le microplastiche nell’area marina protetta di Portofino, specialmente in zone vicino la costa che spesso non vengono battute dai tradizionali monitoraggi. Nella mini-manta è inserita una rete che raccoglie le microplastiche superficiali. L’acqua entra nella bocca della mini-manta e la plastica si accumula su un filtro a maglie strettissime. I campioni raccolti poi vengono processati e analizzati in laboratorio dal CNR. Con le prove in mare del fine settimana appena trascorso, il team Crabs si prepara per garantire l’efficacia dei dati raccolti nelle azioni che avranno inizio a marzo. Ogni due mesi (marzo, giugno, settembre) verranno monitorate la concentrazione e la tipologia di microplastiche in tutte le aree (zona A, B e C) dell’area marina protetta di Portofino.
Il progetto Crabs – Progetto di pulizia delle coste, educazione ambientale e citizen science nel Parco di Portofino, uno dei luoghi meglio preservati e ricchi di biodiversità della nostra penisola. Un insieme di attività che Outdoor Portofino, da quando è nata, porta avanti coinvolgendo esperti e realtà locali per diffondere una maggiore consapevolezza della natura e del territorio e i comportamenti per rispettarle. Un progetto che va avanti dal 2011, ma che quest’anno a causa della pandemia di coronavirus è stato messo a repentaglio a causa dei gravi tagli economici. Grazie a un bando di The North Face, la società sportiva ha ottenuto il supporto per andare avanti, trovando le risorse per lavorare concretamente sulle attività di ricerca, pulizia delle coste, monitoraggio e citizen science.
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