Thriller botanici, video-interviste e tante curiosità sull’universo vegetale. La nuova landing page della mostra temporanea “Tree Time – Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura” da martedì 23 febbraio 2021 è online con tre contenuti inediti: il primo podcast firmato da Ludovico Del Vecchio sulla letteratura botanica, il racconto a più voci sull’opera di Wunderkammer e l’intervista a Mali Weil, collettivo artistico che al MUSE espone “The revery alone will do”.
Un nuovo spazio virtuale e interattivo, interamente dedicato al mondo vegetale, da leggere, ascoltare ed esplorare. È online all’indirizzo https://mostratreetime.muse.it/ il nuovo sito web della mostra “Tree Time – Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura”.
Inaugurata lo scorso 31 ottobre, a due anni dalla tempesta Vaia, la mostra temporanea nata dalla collaborazione tra MUSE – Museo delle Scienze di Trento e Museo Nazionale della Montagna di Torino dà voce ai linguaggi di 20 artisti nazionali e internazionali per una nuova visione, gestione e cura di alberi, boschi e foreste. Un itinerario multisensoriale tra arte e scienza, in questo momento nuovamente chiuso al pubblico nel rispetto delle normative anti-Covid, che si amplia grazie a un nuovo portale dedicato.
Il sito web, realizzato in stretta sinergia con i curatori della mostra, raccoglierà di settimana in settimana una serie di nuove iniziative digitali legate a “Tree Time”. Tra queste, il nuovo filone dedicato alla letteratura botanica “La compagnia dei libri e delle piante”, curato dallo scrittore e veterinario Ludovico Del Vecchio, i podcast di “L’arte di essere alberi”, progetto radiofonico che racconta le opere in mostra grazie alla voce di artisti, scienziati e esperti, e le video-interviste agli artisti e ai curatori. Al centro delle narrazioni ci sono loro: gli alberi, i boschi, le foreste, il loro cammino di adattamento alle modificazioni ambientali, la condizione di fragilità causata da azioni umane dirette e da effetti secondari prodotti dal cambiamento climatico, la nostra relazione con l’alterità vegetale.
Nella nuova landing page, in dialogo costante con i canali social e la newsletter del museo, si possono trovare anche i trailer e le foto gallery della mostra, il catalogo multimediale, le iniziative a tema vegetale proposte dal museo, curiosi suggerimenti e tante news per rendere più verdi le nostre giornate. L’occasione, spiegano gli ideatori, “per avvicinarsi al mondo naturale e alla sua varietà con uno sguardo nuovo”. Ogni settimana saranno disponibili nuovi contenuti digitali e nuovi racconti.
Nella sezione Ascolta è online il primo dei sei podcast “botanici” di “La compagnia dei libri e degli alberi”. Ludovico Del Vecchio, curatore del progetto, è l’iniziatore di quello che è stato definito un nuovo genere letterario, il green thriller, un mix di fiction, querce secolari e guerrilla gardening. Per il MUSE, l’autore modenese proporrà un viaggio sonoro-letterario attraverso saggi, thriller “verdi” e classici senza tempo.
“Io sono un medico veterinario – si presenta Del Vecchio – penso che l’amore per gli animali non possa essere disgiunto da un vivo interesse per tutto quello che è naturale. Per arrivare ad appassionarsi anche al mondo botanico, oltre a quello costituito da cani e gatti, bisogna superare la cecità verso le piante, per tutto ciò che non è simile all’uomo, dotato quindi di occhi, zampe e rapidi movimenti… Senza gli alberi, che ci hanno preceduto sulla Terra milioni di anni fa, noi non esisteremmo neppure”. Qui il primo episodio.
L’altro progetto podcast targato MUSE si intitola “L’arte di essere alberi”. L’iniziativa propone un ciclo di racconti a più voci, per sentire e immaginare – prima ancora di vederle – le opere della mostra “Tree Time”. La prima puntata è dedicata all’opera intitolata “Quasi lo stesso verde” del collettivo Wunderkammer. Come un museo, il collettivo raccoglie e cataloga i luoghi presenti nel tessuto urbano, interpretati da chi vive e attraversa la città. Tra gli ospiti del podcast gli artisti di Wunderkammer, Giusi Campisi e Nicola Bertoldi, il curatore della mostra Tree Time, Andrea Lerda, e l’architetto, esperta di paesaggio e docente all’Università Federico II di Napoli, Cristina Mattiucci. Il progetto è una collaborazione con Cooperativa Mercurio, la voce narrante è dello speaker radiofonico Davide Corraro. Qui il primo episodio.
Disponibile nella sezione Guarda del sito e sul canale YouTube del MUSE anche la prima video-intervista agli artisti, designer e performer di “Tree Time”. A inaugurare “La parola agli artisti”, questo il titolo della video-gallery con le storie degli autori in mostra, è Mali Weil, collettivo artistico di base a Trento, presente al MUSE con “The revery alone will do”, opera composta da 11 immagini verbali “che inanellano nel tempo e nello spazio una serie di connessioni con uomini, api, batteri, alberi, dee estinte e lupi”.
“È un’installazione – anticipa Mali Weil nell’intervista – che segue il filo delle relazioni simbiotiche e del disturbo come pratica di una modalità condivisa di costruire e creare mondi: una prerogativa che non è solo umana. Ci piace immaginare una nuova modalità diplomatica di relazionarci con le alterità, coinvolgendo gli spettatori in una posizione attiva. A loro chiediamo di coltivare questo sogno assieme. Un assemblaggio, in continua riscrittura, per capire i molti che siamo, i molti che ci stanno accanto”. Qui la prima video-intervista