Dal nostro direttore Arrigo D’Armiento
Roma, 23 luglio 2021 – Insomma, Draghi ci vuol chiudere in casa senza nominare il lockdown. Se chi non vuole o non può vaccinarsi, chi sa che il vaccino è più rischioso del covid, Draghi col suo decreto gli impedisce di entrare in bar, ristoranti, cinema, teatri e, col prossimo decreto secondo quanto anticipato dalle solite fonti ben informate, di usare mezzi pubblici come aerei, treni, navi, autobus, tram, metropolitane, significa che ha imposto il lockdown senza avere il coraggio di chiamarlo col suo nome, o più onestamente arresti domiciliari.
Draghi è supercompetente in banche e monete, più in banche che in monete per la verità. Ma di medicina, virologia, epidemia, covidologia, a quanto pare non capisce niente, si affida nel parlarne e nel deciderne a chi ne sa meno di lui, obbedendo agli ordini dei venditori porta a porta di vaccini.
Se al contrario ne capisse qualcosa, allora bisognerebbe definirlo nemico della patria, nemico dei cittadini, nemico dei suoi datori di lavoro.