BLA, BLA, BLA. Tra tutti i conigli che hanno tirato fuori dal cilindro in questi anni, Greta è sicuramente il più inquietante. Il 7 Maggio avevo introdotto un post con queste parole:
“Nel frattempo Greta si sta scaldando a bordo campo. La foto copertina mostra la bambina ospite della CNN in prime time, assieme ad alcuni esperti, per parlare del virus. Una ragazzina di 17 anni senza alcuna esperienza medica che racconta ad un pubblico vastissimo il suo punto di vista sulla pandemia. Personaggi senza arte nè parte che acquisiscono in pochissimo tempo credibilità e autorevolezza, narrazioni che si intrecciano e che si legittimano reciprocamente; in pratica un enorme castello di carta che si fonda sulla propaganda mediatica”.
Giunti a questo punto, la palla di neve sta assumendo le dimensioni di una valanga. Tra il terrorismo dei gretini e quello dei covidisti non ci salviamo più, è una manovra a tenaglia.
I soggetti come Greta fanno capo a gruppi di pressione che hanno il compito di garantire il cambio di paradigma. Gli strumenti di controllo e repressione serviranno a far digerire la Quarta rivoluzione industriale a tutti quelli che pagheranno il conto o, come dice la Castelli, che dovranno essere aiutati a inventarsi un nuovo lavoro.
L’emergenza sanitaria sta spianando definitivamente la strada ad un’agenda stilata da tempo, ma che trovava ancora molte resistenze in vari settori della società per essere implementata. Se fossi un “complottista” direi che qualcuno ha pianificato tutto a tavolino fin nei minimi dettagli. Si chiama shock economy e ha sempre funzionato alla grande:
Continuate ad unire i puntini, la figura è quasi competa; oramai si comincia a capire benissimo dove vogliono andare a parare e chi c’è dietro a tutto questo teatrino.