Domenica mattina, in Piazza San Pietro, i fedeli hanno liberato in aria decine di palloncini colorati in conclusione dell’Angelus, invitati dal Papa a compiere un “segno di speranza”. “Di sicuro non si è trattato di un gesto di speranza per l’ambiente”, è intervenuto Marevivo con una nota. “Questa pratica, che accompagna spesso momenti festosi e ricorrenze speciali, ha un impatto disastroso sugli animali”. Secondo uno studio pubblicato da Ocean Conservancy infatti, i palloncini sarebbero al terzo posto tra i rifiuti più pericolosi per foche, tartarughe e uccelli marini. Ricadono a terra, disperdendosi nell’ambiente e trasformandosi in una minaccia letale per gli animali, che finiscono intrappolati nei fili o ingeriscono pezzi di palloncini scambiandoli per cibo. Si tratta di un problema molto più frequente di quanto si immagini: secondo una ricerca portata avanti dall’Università di Wales Swansea i pezzi di palloncino costituiscono l’80% dei rifiuti trovati all’interno dello stomaco delle tartarughe marine analizzate.
“Non è un volo di colombe ma di plastica che ritorna pericolosamente sulla terra e nel mare”, dichiara Rosalba Giugni, Presidente dell’associazione di tutela degli ecosistemi marini. “Abbiamo chiesto a Papa Francesco, da sempre grande sostenitore dell’ambiente e voce autorevole nell’ambito della salvaguardia del pianeta, di farsi promotore di questa importante battaglia e di proibire il volo dei palloncini, affinché l’esempio parta proprio da Piazza San Pietro.”