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I benefici dello smart-working sull’ambiente
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La striscia

Negli ultimi tre anni abbiamo conosciuto nuovi modi di svolgere le nostre professioni, in molti casi in modalità home-office. Si è iniziato a parlare quindi sempre più frequentemente di “smart working”, rimandando all’idea di un lavoro più agile e flessibile, da svolgersi in ogni luogo, senza la supervisione diretta di un superiore, ma con una forte responsabilizzazione individuale, lavorando soprattutto per obiettivi. In realtà questo modo di lavorare, non è di certo una novità, ma mai era stato sperimentato in modo tanto ampio e diffuso. L’esperimento ha avuto diversi esiti positivi, al punto che molte aziende hanno deciso di adottare la possibilità di lavorare in smart-working a oltranza.

I vantaggi dello smart-working, infatti, sono stati diversi, su molti fronti. In primo luogo, il lavoro da remoto ha permesso un significativo abbattimento dei costi di gestione immobiliari e dell’amministrazione degli uffici. Ha contribuito significativamente a ridurre lo stress legato al pendolarismo, ha permesso di conciliare in modo più efficace la vita privata e il lavoro. Le tempistiche legate a riunioni e incontri di lavoro si sono più che dimezzate grazie alla rete. Questa grande trasformazione non ha riguardato solo gli uffici, ma sempre più attività, anche molto diverse tra loro. Il commercio vive una nuova vita grazie alla massiccia diffusione degli e-commerce su scala mondiale. Persino il mondo dell’entertainment punta sempre più sulla rete, lo vediamo in tanti diversi settori. Le più celebri maison della moda internazionale propongono spettacolari sfilate direttamente in rete. Anche il casinò diventa oggi un’attività da remoto, con dei veri e propri croupier in carne e ossa che seguono i giocatori in partite in live streaming. Questo permette di ricreare un’esperienza di gioco estremamente realistica, anche a distanza. Anche l’industria della musica ha puntato su concerti in live streaming e su incontri esclusivi online tra le più celebri pop- star e i loro fan più affezionati. L’esperienza virtuale si avvicina sempre più alla realtà, offrendo però una serie di benefici inediti.

Fonte: Pixabay Autore: Pexels

Secondo diversi studi, infatti, grazie alle attività da remoto negli ultimi tempi è stato possibile ridurre sensibilmente il consumo di combustibili fossili, le emissioni di gas serra e la produzione di rifiuti. L’ENEA, l’Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica, ha svolto uno studio che ha coinvolto 29 amministrazioni pubbliche e 5.500 lavoratori. Secondo questa ricerca, lo smart- working in media avrebbe ridotto la mobilità quotidiana personale di circa un’ora e mezza a individuo. Si calcola quindi che nei mesi di lockdown i lavoratori coinvolti nello studio abbiano risparmiato l’equivalente di 46 milioni di chilometri percorsi per recarsi sul posto di lavoro. Questo avrebbe portato a un risparmio di circa 4 milioni di euro sul carburante, con un abbattimento totale di 8.000 tonnellate di CO217,9 tonnellate di ossidi d’azoto 1,75 tonnellate di materiale particolato PM10.

Secondo uno studio commissionato da Regus Development Economics, svolto in 16 diversi paesi, intitolato “Added Value of Flexible Working”, entro il 2030 lo smart-working sarebbe in grado di ridurre i livelli di anidride carbonica di 214 milioni di tonnellate, l’equivalente della CO2 sottratta da 5,5 miliardi di alberi in una decina di anni. In aggiunta, questo nuovo modo di organizzare il lavoro permetterebbe di risparmiare in tutto, sempre entro il 2030, ben 3,53 miliardi di ore per raggiungere il proprio ufficio.

Inoltre, è importante considerare il fatto che lavorare da remoto porta a una sostanziale digitalizzazione di tutto il processo lavorativo. Si utilizzano quindi molta meno carta e molta meno plastica. I rifiuti si riducono anche se pensiamo a buona parte del cibo che consumiamo in casa: niente tazze monouso, niente plastiche degli alimenti conservati nelle macchinette, niente bottigliette di plastica, meno cibo d’asporto.

Non bisogna però cadere in un entusiasmo ingenuo. Anche lo smart-working ha delle conseguenze sui consumi sulle quali dobbiamo riflettere, soprattutto dal punto di vista energetico. Lavorando da casa, infatti, ognuno tende a climatizzare e a illuminare un ambiente in cui molto probabilmente si troverà a operare da solo per buona parte della giornata. Bisogna anche considerare che preparare un cibo in casa permette di ridurre notevolmente i rifiuti, ma esistono altre soluzioni ancora più convenienti in termini di risparmio energetico. Ad esempio, preparare cibo in grandi mense aziendali permette una significativa ottimizzazione dei costi e delle energie di produzione. Lavorare con altre persone ci permette infatti di “socializzare” i nostri consumi, riducendo il loro impatto ambientale.

Il lavoro agile ci porta quindi sicuramente su una buona, ma da solo non basta. Occorre infatti continuare a ragionare attentamente sulle nostre scelte individuali. Per esempio, si potrebbero ottenere maggiori benefici ambientali unendo il lavoro agile a nuove forme di co-working. La strada da fare è ancora lunga, ma si aprono nuove prospettive molto interessanti.

Fonte: Piqsels Autore: Unknown

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