Nel 2006 l’Unione Europea ha introdotto nel Mediterraneo il divieto di strascico nei siti marini Natura 2000, istituiti per tutelare alcuni tra gli habitat più sensibili all’impatto della pesca di fondo, come le fanerogame marine (tra cui la Posidonia oceanica), gli habitat coralligeni e i letti di maërl, nell’ambito del Regolamento europeo sulla pesca mediterranea (Regolamento EC 1967/2006). Eppure a quindici anni di distanza questo divieto non viene pienamente applicato dagli stati membri dell’UE e la pesca a strascico continua ad operare indisturbata in aree che prevedono la massima tutela da questo tipo di pesca.
La denuncia arriva da MedReAct nel corso della presentazione dell’Atlante sulla pesca a strascico nella aree protette del Mar Mediterraneo – prodotto da MedReAct e Global Fishing Watch per la Med Sea Alliance – tenutasi in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani a Lisbona. Sono state mappate 726 aree marine del Mediterraneo dove la pesca a strascico è vietata in via permanente, attraverso un’approfondita ricerca delle normative nazionali e regionali che regolano le attività di pesca e di tutela di queste aree. Un lavoro che ha consentito di far emergere la sostanziale inapplicazione del regolamento europeo europeo nella tutela degli habitat più sensibili della rete marina Natura 2000.
Secondo il già professore di diritto internazionale all’Università di Milano-Biccocca, Tullio Scovazzi, il divieto di strascico si estende infatti a tutta la superficie dei siti Natura 2000 istituiti per la protezione delle fanerogame marine, degli habitat coralligeni e dei letti di maërl. Tra i 184 siti Natura 2000 con queste caratteristiche mappati da MedReAct 131 si trovano in Italia, 25 in Spagna, 20 in Francia, 3 in Grecia, 3 in Slovenia e 2 in Croazia. I dati presentati a Lisbona sulle attività di strascico dei pescherecci superiori ai 15 metri equipaggiati con il sistema di rilevamento satellitare AIS ed elaborati da Global Fishing Watch, suggeriscono una diffusa attività di pesca nei siti Natura 2000 individuati nell’Atlante e segnalano come il divieto di pesca a strascico possa essere largamente inapplicato dalla maggior parte dei paesi dell’Unione Europea del Mediterraneo.
Ad esempio l’analisi dell’Atlante suggerisce che:
- il 100% delle presunte infrazioni in aree protette spagnole riguarda siti Natura 2000
- l’88% delle presunte infrazioni in aree protette francesi riguarda siti Natura 2000
- il 37% delle presunte infrazione in aree protette italiane riguarda siti Natura 2000.
“Mentre Francia, Italia e Spagna si dichiarano pronte a tutelare il 30% delle loro acque entro il 2030, continuano a tollerare attività di pesca distruttive e illegali proprio in quelle aree marine più vulnerabili”, ha dichiarato Domitilla Senni. “Chiediamo l’intervento del Commissario europeo per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca, Virginious Sinkevicious, per esigere dagli stati membri la piena attuazione del divieto di strascico in tutte le aree Natura 2000 del Mediterraneo, istituite per la tutela degli habitat marini sensibili,” ha concluso Senni.