(Adnkronos) – “Non è in progetto andare in gara a Sanremo”. Così Biagio Antonacci a margine del concerto-debutto al Palaeur di Roma, dove l’artista ha dato ieri sera il via ufficiale al tour nei Palasport che lo porterà in giro per l’Italia.
I fan di Biagio dovranno dunque attendere per rivedere il loro beniamino sul palco dell’Ariston,almeno in gara (“ma ora neanche da ospite”). “A Sanremo bisogna andarci quando si ha una canzone figa, che ti rappresenta, grande come quella che scrisse Faletti, ‘Signor Tenente’. Io oggi devo fare una roba di quel tipo lì”, spiega l’artista. Che ammette anche di temere un po’ quel palco e in generale la tv: “L’altro giorno ero ospite al Tg1, ero terrorizzato – dice ai giornalisti – all’idea che mi vedessero milioni di persone nello stesso momento. In questo momento, dopo 3 anni di stop, non so se sarei in grado di fare Sanremo a livello emotivo”.
Nei confronti della kermesse ligure Antonacci – che non partecipa in gara al festival dal 1993 (quindi Sanremo 2023 potrebbe celebrarne il trentennale) quando si presentò tra i big con la sua ‘Non so più a chi credere’ – ha parole di elogio: “Sta migliorando anno dopo anno, perché Amadeus ha aperto le porte alla vera musica, me lo sono guardato appassionandomi”, ammette. L’artista milanese racconta poi dell’emozione di sentire pronunciare all’Ariston il nome del figlio Paolo, avuto da Marianna Morandi, che ha partecipato a Sanremo come autore nel 2019 e nel 2022, scrivendo a quattro mani con Tananai il brano ‘Sesso occasionale’. “Mi ha fatto molto effetto quando Paolo è stato annunciato, ho pensato a mio padre, che si chiamava anche lui Paolo”, dice con emozione. E sull’ipotesi di scrivere qualcosa insieme al figlio, riflette: “Se scrivessi con mio figlio sono sicuro che sarebbe una sfida che mi migliorerebbe, essendo la persona che conosce meglio la mia sensibilità e anche i difetti. Non mi farebbe andare oltre ma mi farebbe andare al limite, mi farebbe crescere”.