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Lazio, Bandecchi: “60mila euro a Rocca, ho pagato tutti. Anche l’opposizione”
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La striscia

(Adnkronos) – “Le opposizioni stiano zitte, in passato ho finanziato anche loro”. L’imprenditore Stefano Bandecchi, presidente della Ternana e dell’Università telematica Niccolò Cusano, non ci sta e replica così – in un’intervista rilasciata all’Adnkronos – alle critiche arrivate dagli avversari di Francesco Rocca, il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio da lui sostenuto. Polemiche scoppiate dopo l’indagine avviata dalla Guardia di Finanza, che ha disposto un sequestro per 20 milioni a Unicusano (tra cui una Rolls Royce, una Ferrari e un elicottero) con l’accusa di evasione fiscale.  

I candidati di Pd e M5S, Alessio D’Amato e Donatella Bianchi, ora chiedono a Rocca di chiarire. In particolare D’Amato vuole sapere se il sostegno di Bandecchi, coordinatore di Alternativa popolare, a Rocca nella campagna elettorale sia stato anche di natura economica. “Sì, sto appoggiando Rocca anche economicamente”, ammette Bandecchi, “ho versato 60mila euro per la sua campagna. Non ho problemi a dirlo. E comunque non ho finanziato solo lui, ma in passato anche esponenti dell’opposizione…”.  

Chi? “Se il magistrato vuole, io gli fornisco tutti i nomi. L’opposizione deve solo stare zitta. Pensi, volevo finanziare anche D’Amato, che è una persona perbene. Io guardo alle persone. Ma se non vuole i miei soldi non c’è problema”, risponde il patron della Ternana, che insiste: “Ho finanziato esponenti di vari partiti nella mia vita professionale”. Anche del Pd? “Non ricordo se ho finanziato qualcuno del Partito democratico”. E del Movimento 5 Stelle? “Sì, ho finanziato anche qualcuno del M5S. Ma per motivi di privacy non faccio nomi”.  

“E’ triste – attacca l’imprenditore – che l’opposizione italiana cada su queste ‘minchiate’. Uno come me l’opposizione lo deve solo ringraziare. C’è già stata un’indagine nel 2019 sul fatto che la mia Università ha sostenuto Tajani e Ciocca alle europee. C’è stata un’indagine dettagliata e il magistrato ha archiviato tutto perché conosceva le leggi. I soldi utilizzati per il finanziamento della politica erano stati prelevati dai conti correnti delle rette universitarie. Erano soldi privati, dunque i finanziamenti erano leciti”, sottolinea il coordinatore di Ap, partito che conta diversi candidati nelle liste di Francesco Rocca.  

“Alternativa popolare sostiene Rocca, abbiamo 5 candidati che sono nella lista Rocca su Roma, e un candidato su Frosinone. Ricordo all’opposizione che questa è un’indagine della Guardia di Finanza che si basa su supposizioni, che ha dato origine a un sequestro per 20 milioni. Non vedo perché – dice Bandecchi all’Adnkronos – noi dovremmo ritirarci dalla competizione elettorale”. 

Entrando nel merito dell’inchiesta, Bandecchi si difende: “Come già detto, noi riteniamo di aver agito sempre nel rispetto della legge che regola il funzionamento delle Università. La Gdf ha fatto un’indagine superficiale, dimenticandosi totalmente delle leggi esistenti. La Finanza sostiene che abbiamo agito come se fossimo stati un’azienda commerciale e noi questo lo respingiamo fortemente, la nostra Università ha sempre fatto corsi e master legalmente riconosciuti. Non vendiamo cipolle”.  

Secondo la Gdf, sarebbero state addebitate all’Ateneo anche “spese personali” dell’imprenditore. “Come ha ribadito più volte il Consiglio di Stato – replica Bandecchi all’Adnkronos – le Università private hanno due anime: una pubblica e una privatistica, noi riteniamo di avere piena disponibilità della nostra parte privatistica. Noi non siamo né la prima né l’ultima Università a impiegare avanzi di gestione, chiaramente privati, per fondare e creare degli ‘spin off’. Google per esempio è nata come ‘spin off’ di una Università, non è nata in un centro commerciale. Anche Bocconi, Politecnico, Sapienza, Tor Vergata hanno una serie di collegamenti”. 

Il patron della Ternana prosegue: “Mi hanno contestato viaggi in Inghilterra, Francia, Dubai: tutti posti dove abbiamo attività o situazioni commerciali che andiamo a cercare o sperimentare. Sono il presidente di una società che fattura 100 milioni, mi odiano perché forse so gestire questo Ateneo meglio di altri. Mi hanno contestato una macchina che usavo per gli spostamenti da Milano a Vercelli: ma ci dovevo andare col pullman?”.  

La Gdf ha sequestrato anche un elicottero. “Che abbiamo comprato in leasing…”, puntualizza Bandecchi, che ora vuole scrivere al premier Giorgia Meloni: “Sto scrivendo una lettera alla Presidenza del Consiglio e al Ministero dell’Università per chiedere se le leggi sull’Università sono cambiate o rimaste le stesse. Noi abbiamo sempre agito nel rispetto della legge. Scriverò a Meloni per chiederle se devo rispettare la Guardia di Finanza o la legge. Finora ho rispettato la legge e mi hanno sequestrato 20 milioni”. Il presidente di Unicusano infine si sfoga: “Perché hanno tutti così paura di Bandecchi? Hanno smesso di rompere i coglioni a Berlusconi e li rompono a me? Non sono stato condannato né in primo né in secondo grado. Alla fine vedrete, dovranno chiedermi scusa”. 

(di Antonio Atte) 

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