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Identificato l’orso dell’aggressione in Trentino, la provincia annuncia di abbatterlo
I

La striscia

Ha un nome l’orso che ha aggredito il fratello del sindaco di Rabbi, in Trentino, domenica 5 marzo scorso. “Si tratta di un esemplare già classificato nei database della Provincia autonoma di Trento – ha spiegato il presidente Maurizio Fugatti – denominato MJ5, un maschio di 18 anni nato nel 2005 da Maja e Joze, orsi sloveni che hanno dato avvio al progetto Life Ursus sulle Alpi negli anni Novanta”. L’orso è presente da tanti anni in Trentino e ha viaggiato molto. ”Dal 2006 al 2022 – continua il Presidente – ha frequentato tutto il Trentino occidentale, si muove molto ed è stato anche in Provincia di Bolzano. La zona più frequentata è quella del Brenta meridionale”. La Provincia di Trento fa sapere che procederà alla cattura e poi all’abbattimento dell’animale, che viene ritenuto “problematico”, anche se “va detto che si tratta di un orso che non aveva mai dato queste problematiche prima. Abbiamo informato il ministro Pichetto Fratin, ci aspettiamo una espressione di Ispra conforme alla gravità del fatto accaduto, dopodiché noi procederemo comunque”, ha detto Fugatti. Prima ci sarà “un’azione di cattura del soggetto e contestualmente la comunicazione ad Ispra dove diciamo che nostra intenzione procedere all’abbattimento”. Ora ci vorrà “qualche settimana per il parere di Ispra”, ha aggiunto l’assessore all’agricoltura, Giulia Zanotelli, che ha precisato che “è la legge che prevede il parere di Ispra. Una volta catturato l’esemplare, verrà munito di radiocollare per le analisi necessarie”, ha concluso Zanotelli. 

Immediata la replica dell’Organizzazione Internazionale per la Protezione degli animali (OIPA) che fa sapere di procedere “immediatamente con l’accesso agli atti per comprendere l’esatta dinamica dei fatti, anche in vista di un eventuale ricorso al Tar”. Il presidente Massimo Comparotto. “Anche stavolta assistiamo a uno scarico di responsabilità da parte del presidente Fugatti, che in questi anni ha fatto conoscere a tutta l’Italia le sue prassi nei confronti della fauna selvatica che popola la sua terra. La Provincia pensi a prevenire questi episodi, anche informando la cittadinanza e gli escursionisti come ci si comporta in montagna, invece di evocare come sempre catture e abbattimenti”. L’associazione invita la Provincia, invece di lavorare per la morte, ad avviare iniziative per una serena convivenza tra uomo e animali selvatici per lo meno con una maggiore ed efficace informazione a residenti, turisti ed escursionisti, sistemi di dissuasione che allontanino la fauna dall’abitato, corridoi ecologici per evitare incidenti.

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