(Adnkronos) – Volodymyr Zelensky ha invitato il presidente cinese Xi Jinping in Ucraina. Lo scrive il sito ucraino Radio Svoboda. "Siamo pronti a vederlo qui. Voglio parlare con lui. Ero in contatto con lui prima della guerra su vasta scala. Ma per tutto questo anno, più di un anno, non ci sono stati contatti", ha affermato il presidente ucraino. Parlando dello scenario che si prospetta sul campo, per Zelensky "una sconfitta a Bakhmut segnerebbe l'inizio di richieste di compromessi inaccettabili" da parte di Mosca perché se Putin "sente un po' di sangue, sente che siamo deboli, preme, preme, preme". Secondo il presidente ucraino, se Bakhmut cade, Putin "venderà questa vittoria all'Occidente, alla sua società, alla Cina, all'Iran". Inoltre, Zelensky ha sottolineato che, anche se al momento non c'è una simile pressione, la società ucraina si sentirà stanca e spingerà per un compromesso. In un intervento ripreso dal Guardian, Zelensky si è poi riferito alle posizioni dei repubblicani, come, senza menzionarlo, quelle di Donald Trump, affermando che "gli Stati Uniti devono capire davvero che se smettono di aiutarci, non vinceremo”. Secondo il presidente dell'Ucraina la guerra può essere influenzata dallo spostamento delle forze politiche a Washington. Sa anche bene che il successo del suo Paese è stato in gran parte dovuto al sostegno militare internazionale, in particolare dagli Stati Uniti e dall'Europa occidentale. Tuttavia, spiega il Guardian, alcuni esponenti politici americani, tra cui il repubblicano Trump, si sono chiesti se Washington debba continuare a fornire all'Ucraina miliardi di dollari in aiuti militari. Allo stesso modo, il governatore della Florida, il repubblicano Ron DeSantis, ha suggerito che difendere l'Ucraina in una "disputa territoriale" con la Russia non sia una priorità significativa per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Affermazione in seguito ritirata a causa delle critiche ricevute. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)