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Dottor Renato Zaccheddu: interventi di ginecomastia, quando e perché
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La striscia

(Adnkronos) –
Milano, 12 aprile 2023 – La ginecomastia è una condizione che riguarda alcuni uomini che hanno un petto non solo pronunciato, ma simile nei contorni al seno femminile. Una situazione quindi non particolarmente apprezzata, soprattutto in un periodo come il nostro, dove l’attenzione quasi maniacale all’attività fisica e la ricerca di un corpo mascolino e muscoloso sono diventate quasi un must. Per non parlare della limitazione nello scegliere gli indumenti. Quelli troppo stretti o fascianti sono ovviamente “vietati”, mettendo ancora più in risalto il problema. Come spiega il Dottor Renato Zaccheddu, specialista in Chirurgia Plastica che opera tra Londra, Milano e Parma, prima della pubertà le ghiandole mammarie femminili e maschili sono simili. In seguito, la situazione cambia o dovrebbe cambiare: nella donna si ha un incremento nella produzione di estrogeni, che stimolano una crescita della struttura ghiandolare della mammella a formare un seno maturo. Nell’uomo, invece, la secrezione di androgeni ne determina un arresto dello sviluppo. Ma per alcuni uomini non è così. Detto ciò, un torace dai tratti più femminili può avere differenti motivi e la ginecomastia può essere di vari tipi. Innanzitutto va considerato che esiste una tipologia di ginecomastia che può essere definita “falsa”, in quanto è formata sostanzialmente da solo grasso e causata tipicamente da un aumento di peso. In situazioni come queste, uno stile di vita sano e lo svolgimento di un’attività fisica possono risolvere il problema senza il ricorso alla chirurgia.  Diverso è il caso della ginecomastia vera che dipende da una ghiandola mammaria ipertrofica, per cause prettamente ormonali, correlate a uno squilibrio del rapporto tra testosterone ed estrogeni.  Talvolta la componente adiposa è presente unitamente alla ipertrofia della ghiandola mammaria: ecco allora la ginecomastia mista. Un altro modo di classificare questa condizione è quello di considerare il periodo della vita in cui questa si forma. Avremo allora una ginecomastia puberale, la quale è determinata da un comportamento anomalo degli ormoni negli anni della pubertà.  Ad opporsi a quella senile, decisa dal fatto che i livelli di testosterone libero diminuiscono con l’età, mentre aumenta la proporzionalmente la quantità di estrogeni presenti nel nostro corpo.  Infine esiste una ginecomastia non correlata ad alcun range etario. Essendo dovuta a particolari patologie o terapie farmacologiche. In quest’ultimo gruppo c’è sicuramente da includere il noto abuso di sostanze dopanti di alcuni frequentatori di palestre, i quali mirano con decisione a una crescita più rapida ed intensa del volume muscolare. Quindi il body builder è un tipo di “sportivo” che potrebbe essere interessato alla questione.  Per capire se ci si trova di fronte a un caso di ginecomastia vera o falsa, la cosa migliore è fare una visita specialistica col chirurgo plastico.  Comunque si possono già fare alcune considerazioni da sé, prima di vedere il chirurgo.  La prima è quella di calcolare il proprio BMI (body mass index, ovvero l’indice di massa corporea). Molto semplicemente ci permette di capire se e quanto grasso eccedente abbiamo. Va da sé che se si è sovrappeso è probabile che ci si trovi di fronte a una ginecomastia falsa oppure mista.  Anche osservando i contorni del proprio torace si potrebbe trarre una qualche conclusione. Quando essi non seguono la forma dei muscoli pettorali, ma siamo di fronte a più volume e “morbidezza” delle forme, allora è probabile che la componente adiposa sia preponderante. E quindi ancora una ginecomastia falsa o mista.  Al contrario, un contorno muscolare abbastanza definito che presenta, nella sua parte centrale, un profilo simil “triangolare” determinato dalla protrusione circoscritta alla sola regione areolare, con buona probabilità si tratta ginecomastia vera. Quest’ultimo caso è più frequente nei body builder. Oppure nei soggetti magri in generale. Infine si potrebbe valutare la consistenza della parte: se risulta morbida sarà probabilmente falsa, mentre se si presenta turgida e magari si percepisce la ghiandola al tatto, ha più le caratteristiche di una ginecomastia vera. Sebbene una terapia farmacologica possa essere d’aiuto in alcune forme di ginecomastia, l’unica soluzione totale e duratura è la rimozione “chirurgica” del problema. L’intervento per eliminare la ginecomastia può avere approcci differenti: una liposuzione semplice, qualora la mammella sia costituita da sola adipe; oppure l’escissione della ghiandola mammaria, nei casi di ginecomastia vera. Oppure, ancora, degli approcci combinati, che sono poi i più frequenti. L’intervento può durare da mezz’ora sino a tre ore, essendo abbastanza ampio il range di possibili deformità. Per quanto riguarda il recupero postoperatorio, i lividi si risolvono in 2-3 settimane, mentre il gonfiore post operatorio scema progressivamente in 4-6 mesi. Per ritornare a un’attività lavorativa sedentaria si dovrà attendere dai 3 ai 6 giorni, mentre per le attività sportive più intense sono necessarie 10-14 giorni nel caso di una semplice liposuzione e fino a 6-8 settimane per le chirurgie più complesse. Per velocizzare i tempi di recupero, il Dottor Zaccheddu consiglia di indossare per le prime 3-4 settimane una guaina contenitiva per tutto il giorno, che aiuta a limitare il gonfiore. Inoltre, possono essere utili dei massaggi linfodrenanti due volte la settimana per almeno 3-4 settimane. Occorre inoltre evitare movimenti bruschi con le braccia e attività faticose per almeno un paio di settimane. Buona norma anche lo scegliere sempre indumenti comodi nei primi giorni, che non richiedano movimenti particolari per essere indossati o tolti. Infine, meglio evitare il sole e le lampade UV nei primi mesi, a meno di usare qualche forma di protezione delle cicatrici. Le quali, altrimenti, potrebbero scurirsi. 

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Renato Zaccheddu
 Laureato presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano, subito dopo la Laurea Renato Zaccheddu ha deciso di volersi specializzare all’estero, trasferendosi prima in Inghilterra e poi in Sud Africa, dove ha iniziato ad apprendere i primi rudimenti di Chirurgia Plastica.  La vera svolta nella sua carriera è arrivata con l’ammissione alla prestigiosa Scuola del Professor Ivo Pitanguy, a Rio de Janerio, per oltre 50 anni indiscusso Maestro della Chirurgia Plastica ed Estetica a livello mondiale. Arrivato in Brasile nel 2000, Renato Zaccheddu ottiene nel dicembre 2003 la Specializzazione in Chirurgia Plastica ed Estetica.  Tornato in Europa, ha iniziato la sua carriera come Chirurgo Estetico in Inghilterra, nel gennaio 2004. Da una decina d’anni svolge la propria attività privata anche a Milano e, più di recente, ha iniziato a ricevere anche a Parma. —immediapress/salute-benesserewebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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